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47 Metri – Great White – Recensione del film di Martin Wilson

47 Metri – Great White (Great White): diretto da Martin Wilson, è uno degli ultimi prodotti cinematografici a tema squali ma, a dispetto del titolo, non è collegato ai precedenti 47 metri (2017) e 47 metri-Uncaged (2019) diretti da Johannes Roberts.

Charlie (Aaron Jakubenko) è un biologo marino che insieme alla sua ragazza Kaz (Katrina Bowden), porta i turisti con il loro piccolo idrovolante nei luoghi più affascinati e isolati delle coste australiane.

Gli affari vanno a rotoli, ma fortunatamente un ingaggio dell’ultimo minuto può aiutarli a risollevare le loro finanze: devono solo portare il ricco banchiere Joji (Tim Kano) e sua moglie Michelle (Kimie Tsukakoshi) in una baia remota, accompagnati da Benny (Te Kohe Tuhaka), amico chef di Charlie.

Poco dopo l’atterraggio, i cinque si ritrovano davanti agli avanzi del pasto di uno squalo: i resti mezzo mangiati di un giovane. Charlie è perplesso. La stagione degli squali è finita: cosa ci fa un gigantesco squalo bianco nelle acque australiane? Potrebbe avere qualcosa a che fare con l’aumento delle temperature oceaniche, si chiede, o con la diminuzione della popolazione ittica?

Cosa funziona in 47 Metri – Great White

47 Metri – Great White stabilisce i suoi punti di forza fin dall’inizio, vale a dire, le location, che sono assolutamente mozzafiato, così stupende che sembra quasi valga la pena entrare in acqua con gli squali affamati solo per sperimentare profondità così cristalline.

Un film sugli squali assassini, una trama di sopravvivenza prevedibile e tutti gli ornamenti familiari: la pinna appuntita che scivola minacciosa verso la cena, il mare che diventa rosso, quel suono cigolante di una barca che ondeggia sull’oceano , segnalando la calma prima dell’attacco.

Perché non guardare 47 Metri – Great White

Il film inizia con quel tipo di prologo che ti fa domandare in seguito cosa sia successo a quel film, perché il resto non è stato all’altezza della sua apertura mozzafiato.

La sceneggiatura portai cinque malcapitati a prendere delle decisioni che definire stupide è troppo poco, troppe forzature di trama per giustificare il gioco della caccia da parte dello squalo: come se senza queste svolte, lo squalo non avrebbe avuto voglia di attaccare l’allegro (per modo di dire) gruppetto.

Anche tra i 5 personaggi si innescano delle relazioni e reazioni forzate, che non si capisce da dove siano scaturite. Tutto sommato, tutti e cinque fanno una buona impressione: i nostri eroi principali sono una bellissima coppia di biondi; il “cattivo” è forse solo più antipatico e potrebbe anche avere scritto sulla fronte “esca per squali” per quanto è prevedibile.

In genere, guardare persone orribili che vengono divorate da bestie sottomarine fa parte del divertimento di questo genere di film e per fortuna 47 Metri – Great White non è così prevedibile quando si tratta di far chi tornerà sulla terraferma, il che gli conferisce la tensione necessaria che spesso manca ogni volta che lo squalo non si muove.

Tutto questo per dire che Great White è guardabile, ma non molto di più.

Il film è al cinema dal 30 settembre con Adler Entertainment.

Regia: Martin Wilson Con: Aaron Jakubenko, Kimie Tsukakoshi, Tim Kano, Jason Wilder, Katrina Bowden Anno: 2021 Durata: 91 min. Paese: Australia, USA, Gran Bretagna Distribuzione: Adler Entertainment

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