Supremacy – La razza eletta: Ispirato ad una storia vera, quella di Walter Scully Jr, suprematista bianco affiliato alla Fratellanza Ariana, il film diretto da Deon Taylor arriva in italia direttamente in digitale.
Garret ‘Tully‘ (Joe Anderson), esponente della Nazione Ariana, un criminale razzista appena uscito di prigione, trova ad aspettarlo fuori dal carcere Doreen (Dawn Olivieri) una groupie del suo movimento che deve portarlo al sicuro. Il piano però non procede come deve e dopo aver ucciso un agente di colore che li aveva fermati a un controllo, i due si rifugiano nella casa di Sonny Walker (Danny Glover) anche lui ex detenuto e capace di tenere testa al giovane criminale.

Cosa funziona in Supremacy- La razza eletta
Supremacy si presenta con un impianto da classico thriller sul tema del sequestro, dalla regia e dalla fotografia apprezzabili e dalle musiche azzeccate. Purtroppo questo non basta a farne un buon film, soprattutto perché è evidente che dietro la sua pubblicazione postuma in Italia (il film in realtà è del 2014) ci sia anche una velata operazione di marketing legata al particolare periodo storico che stiamo vivendo.

Perché non guardare Supremacy- La razza eletta
Quello che più ci ha colpito è la fortissima sensazione che tutto il film sia come slegato: qualunque cosa Tully e Doreen abbiano in mente rimane opaca. Non è ben chiaro il perché debbano agire in quel modo, né cosa sia effettivamente successo. La sceneggiatura include diversi flashback, ma mai più indietro nel tempo rispetto all’uscita dal carcere di Tully. Non c’è nessun tentativo di esplorare la psicologia dei personaggi: di nessuno di loro sappiamo qualcosa che ci aiuti a conoscerli.
Ogni svolta e caratterizzazione della trama è messa in primo piano sulla base di questioni razziali ma anche queste idee non vengono esplorate con profondità. I personaggi gridano l’uno contro l’altro, ma in realtà non dicono nulla.
E alla fine l’unico vero ostaggio sembra lo spettatore.