Nel Nome della Terra: Eduard Bergeon, noto documentarista , realizza un film di finzione sentito, duro ed estremamente realistico.
Pierre (Guillaume Canet), dopo aver gestito per anni un ranch in Wyoming, torna in Francia per mettere su famiglia e rilevare la fattoria paterna. Vent’anni dopo ha una famiglia felice, un’attività di allevamento intensivo di capre e gravi problemi economici. La dura legge del profitto lo obbliga a grandi investimenti che causeranno la rovina della sua azienda e della sua famiglia.

Che cosa funziona in Nel Nome della Terra
Partendo dalla tragica storia del padre, Eduard Bergeon, noto regista di documentari, realizza un film sentito, duro ed estremamente realistico. Dipinge con concretezza la vita dei fattori, il lavoro nei campi, le difficoltà economiche dei piccoli imprenditori e soprattutto i rapporti familiari. Sono proprio questi, infatti, il cuore del film. Mostrando tre generazioni a confronto, Bergeon descrive con estrema sensibilità il difficile rapporto tra padri e figli.

La fotografia, inoltre, esalta e rende ancora più incisiva la trama del film: le inquadrature, inizialmente luminose, man mano che la trama si incupisce, diventano scure e angosciose.

Perché non guardare Nel Nome della Terra
Nel Nome della Terra non è un film con una struttura classica e ricco di colpi di scena. Sorprende, dunque, l’eccessiva durata della pellicola, dovuta senz’altro all’approccio documentaristico del regista.
Nonostante ciò, si dimostra un film sentito e delicatamente drammatico che ha il grande merito di portare sullo schermo l’affascinante mondo contadino, un mondo troppo spesso dimenticato.
Il film è al cinema dal 2 luglio per la distribuzione di Movies Inspired.
.