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Lacci di Daniele Luchetti – Recensione del film di apertura di Venezia77

Lacci: Puoi lasciare la famiglia, ma lei non lascerà te. Questo sembra essere il senso del film di Luchetti che ha aperto ieri l’edizione numero 77, durante la pandemia da Covid19, della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Aldo (Luigi Lo Cascio) e Vanda (Alba Rohrwacher) sono una coppia che si è sposata molto presto. Negli anni ’80 hanno due figli piccoli. Vivono a Napoli ma Aldo lavora in radio a Roma, quindi è spesso assente da casa. Aldo si innamora di Lidia (Linda Caridi). E’ l’inizio della fine della coppia, o forse no.

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Lacci, film di apertura di questa edizione unica, e si spera resti davvero tale, della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è uno dei pochi film italiani che ha avuto questo onore nella storia della manifestazione.

Montato dallo stesso regista, Daniele Luchetti, il film è tratto dal romanzo omonimo di Domenico Starnone, e narra una storia familiare, in cui probabilmente in molti si riconosceranno.

Nel piccolo nucleo di quattro persone che compongono la famiglia di Aldo c’è infatti un paese intero, in un momento preciso, gli anni ’80, un periodo di ambizione e libertà a cui si arriva dopo l’austerità degli anni ’50, la finta moralità dei ’60 e la paura dei ’70. Ma è un periodo in cui i ruoli iniziano a cambiare, e soprattutto le donne iniziano a cambiare.

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Cosa funziona in Lacci

Le figure femminili sono il perno su cui gira la storia. Vanda, interpretata da un’intensa e inedita Alba Rohrwacher, non è remissiva di fronte al tradimento del marito, ma è disposta a tutto per mantenere insieme la famiglia. Lidia (Linda Caridi), l’amante di Aldo (Luigi Lo Cascio) ha molto chiaro cosa vuole dalla relazione, e si fa interprete anche dei dei desideri dell’uomo, incapace di ammettere persino a se stesso le sue emozioni.

La figlia maggiore Anna, nelle tre fasi della vita in cui la vediamo, ma soprattutto nella terza, in cui ha l’aspetto dolente ma risoluto di Giovanna Mezzogiorno è testimone della disfatta della sua famiglia, ma è anche motore di un’azione che Jodorowsky riconoscerebbe come psicomagica.

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A completare il cast ci sono Laura Morante e Silvio Orlando, che interpretano Aldo e Vanda anziani. Orlando, in particolare, aveva già portato Lacci a teatro. Adriano Giannini veste i panni di Sandro, il figlio più piccolo, da adulto.

Il film ragiona sulle nostre tradizioni, sulle famiglie a tutti i costi e su ciò che ne consegue.

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Perché non guardare Lacci

Il film di Daniele Luchetti funziona molto bene quando vira verso il melodramma, ma non rischia mai. Non si arriva mai alle iperboli in stile Almodovar, anche se nel finale, e forse è un peccato che sia relegato in quel punto, una scena ci svela le sue potenzialità.

Un ragionamento sarebbe poi da fare su come viene usata la musica in Lacci, a dare contrappunto ai momenti di più tesi di distruzione della coppia.

Lacci è il film di apertura, fuori concorso, della 77a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e sarà nelle sale grazie a 01 Distribution dal 1 ottobre.

Regia: Daniele Luchetti Con: Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi Paese: Italia Durata: 100 minuti Distribuzione: 01 Distribution

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