La Gomera – L’isola dei fischi: Corneliu Porumboiu si avvicina al cinema di genere e ci regala un thriller noir pieno di svolte inaspettate.
Christi, ispettore di polizia di Bucarest, approda a Gomera, un’isola delle Canarie, per imparare il Silbo, un linguaggio fatto di fischi, utilizzato dai contadini per comunicare a distanza. Questa lingua è l’arma segreta dell’operazione criminale che intende mettere in atto: far uscire dal carcere un malavitoso rumeno ed impossessarsi di una cospicua quantità di denaro sporco.
Cosa funziona in La Gomera – L’isola dei fischi
Corneliu Porumboiu si avvicina al cinema di genere e ci regala un thriller noir pieno di svolte inaspettate in cui la tensione cresce scena dopo scena. La sceneggiatura è ricca di twist, doppi e tripli giochi, enfatizzati efficacemente da una struttura narrativa frammentata e dall’utilizzo di flashback: tutti i personaggi si rivelano vittime di un gioco che sfugge al loro controllo e, proprio quando credono di avere la situazione in pugno, questa scivola loro dalle mani.
Brillanti molte scelte di Porumboiu come quelle legate alla colonna sonora, che accosta canzoni discordanti come The Passenger di Iggy Pop e La Marcia di Redetzky di Strauss. Ma l’intuizione più geniale si rivela quella di utilizzare il linguaggio dei fischi, singolare elemento di rottura all’interno di quello che altrimenti sarebbe un noir quasi classico con femme fatale, svolte impreviste e un protagonista perseguitato sia dalla polizia che dalla malavita.
Perché non guardare La Gomera – L’isola dei fischi
La Gomera – L’isola dei fischi non è probabilmente all’altezza dei precedenti film di Porumboiu – come “Il tesoro” o “Politist, Adjectiv” – ma è la dimostrazione che l’unione tra il cinema d’autore e quello di genere può dar vita ad intriganti ed esplosive combinazioni capaci di stupire il pubblico.
La Gomera – L’isola dei fischi sarà al cinema dal 27 febbraio 2020 con Valmyn.