Attraverso un approccio al documentario molto classico, Herzog riesce a farci commuovere di fronte al racconto di una delle figure politiche più rilevanti degli anni ’80 e ’90.
Intervista senza filtri che vede l’utilizzo di primi piani molto stretti e di filmati d’archivio di rilevante interesse storico, il documentario del regista tedesco inizia con un approccio molto freddo al tema per raccontarci sul finale gli aspetti della vita privata di “Misha” , con la possibilità di far preparare i fazzoletti agli spettatori più sensibili.
Cosa funziona in Herzog incontra Gorbaciov
Werner Herzog, come risaputo, è molto dedito al genere documentario e in questo film conferma la sua abilità nel gestire la regia, condivisa con André Singer, regista di documentari britannico e produttore esecutivo di molti film di Herzog a partire dal 1992. Al di fuori del valore storico del documentario, Herzog riesce ad appassionare durante i 90 minuti del film anche gli spettatori che conoscono poco gli avvenimenti storici, grazie al racconto di un uomo e non di un politico o personaggio storico.
La sua storia sentimentale, gli aspetti più intimi della sua vita privata e i video che ritraggono Gorbaciov con la sua famiglia sono inseriti magistralmente nel documentario e sono di certo l’aspetto più interessante, meno banale e più caloroso di questa opera per molti altri aspetti rigorosa e classica. Contribuiscono a rendere il film interessante e ricco di aneddoti le interviste rilasciate da altri personaggi illustri della storia di quegli anni: Miklòs Némesh, ex primo ministro ungherese, George P. Schultz, segretario di stato USA durante la presidenza di Reagan, Lech Walesa, ex presidente Polacco.
Perché non guardare Herzog incontra Gorbaciov
Il documentario, nel complesso riuscito, fa molta fatica a decollare e ad accattivare lo spettatore. La prima mezz’ora risulta lenta e tipica dei documentari fatti per la TV durante la fascia pomeridiana e di certo non degna della firma del regista di “Aguirre” o “Fitzcarraldo”. Da notare anche l’assenza quasi totale di una colonna sonora, il che contribuisce a rendere l’opera meno accattivante e priva di ritmo.
Al cinema dal 19 al 22 gennaio con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, l’ultima fatica di Werner Herzog è una buona occasione per tutte le fasce di spettatori di fare un ripasso della storia recente e di approfondire una delle figure più rilevanti di quegli anni attraverso umorismo e commozione.