Ema: Pablo Larraín realizza un film coraggioso e profondamente diverso dai suoi precedenti capolavori.
Ema (Mariana di Girolamo), una giovane ballerina, vuole una famiglia ed è disposta a tutto per ottenerla. Lei e Gaston(Gael García Bernal) avevano adottato Polo (Cristián Suárez) (un bambino di sei anni) ma, incapaci di gestirlo, lo hanno riconsegnato ai servizi sociali. Ora il loro matrimonio è al capolinea. Ema vuole il divorzio e per ottenerlo si reca proprio dall’avvocato che ha in affidamento Polo. La donna, ignara di tutto, se ne innamora così come suo marito, un affascinante pompiere. Ma questo è solo l’inizio del machiavellico piano di Ema…
Cosa funziona in Ema
Pablo Larraín realizza un film coraggioso e profondamente diverso dai precedenti. Dopo Jackie, sceglie ancora una volta una protagonista femminile, ma Ema e la moglie di John Kennedy sono due eroine profondamente diverse. Mentre la forza della prima risiede nell’eleganza e nella compostezza con cui riesce ad affrontare i momenti drammatici, quella della seconda risiede nella personalità incandescente.
Ema non segue le regole e non esita ad usare la sua libertà artistica e sessuale. Non si fa scrupoli a manipolare chi tiene a lei e a fare terra bruciata del mondo che la circonda per poi ricostruirlo a suo modo. A dare volto e corpo a quest’eroina è l’attrice cilena Mariana di Girolamo che con i suoi sguardi, sensuali e ambigui, riesce ben ad esprimere la complessità del personaggio che interpreta.
Perché non guardare Ema
Larraín, esattamente come la sua eroina, non si pone limiti e realizza un film che sperimenta sulla fotografia, la parola, la danza e la musica. Il risultato è una pellicola originale e seducente ma a tratti più vicina alla videoarte che al cinema, caratteristica che la rende inadatta ad un’ampia fetta di pubblico.
Ema è al cinema dal 2 settembre con Movies Inspired.