Beach Bum – Una vita in fumo: Ora disponibile in Italia sulle migliori piattaforme digitali: CHILI, GOOGLE PLAY, RAKUTEN, INFINITY TV e SKY PRIMAFILA, grazie alla distribuzione di Cloud 9 Film.
Lo abbiamo aspettato per tantissimo tempo, ma “Beach Bum” a poco a che spartire – tanto a livello contenutistico quanto qualitativo – col precedente capolavoro del regista, Harmony Korine, l’intramontabile “Spring Breakers”
Moondog (Matthew McConaughey) è uno scrittore stralunato che dedica la sua esistenza al relax in Florida tra droghe e donne. Un tragico incidente pone però fine alla vita della moglie. Nel suo testamento c’è una clausola a cui Moondog deve attenersi: se vuole mettere le mani sull’eredità, deve completare il nuovo libro pianificato da anni. Darà così via a una stramba ricerca di ispirazione
Cosa funziona in Beach Bum – Una vita in fumo
Come già in “Spring Breakers”, Harmony Korine si aggrappa alla seduzione delle immagini, ad una forza visiva che è soprattutto potere inebriante di una messa in scena rigogliosa e debordante. Tutta la prima parte sembra quasi una “Dolce Vita” nella Florida più lussuriosa e lussureggiante, dove regnano vanità e decadenza celate dietro il tragicomico. E non solo funziona, ma incanta, seduce e a tratti ci trascina nell’estasi.
Perché non guardare Beach Bum – Una vita in fumo
Un film deve per forza avere una direzione e un messaggio? Qualora anche fosse, certo non sarebbe il caso di “The Beach Bum” (titolo originale), che come il suo disprezzabile protagonista arranca senza meta, ideali o scopo tra alcol, droga e marijuana, attorniato da una corte di barboni che gli fanno da deprecabile eco. Qualora però prendessimo il film come mero pedinamento di un personaggio oltre il limite, icona-cult imposta a una società che non ne riconosce il genio, risulta davvero difficile trovarsi in sintonia con il suo modus operandi (Moondog picchia un vecchio in sedia a rotelle e brucia milioni di dollari per la bellezza del gesto, o forse per mera esibizione di anarchia) e risulta altresì difficile divertirsi davvero durante questo trip così eccedente e anticonvenzionale.
Rimane l’amaro in bocca alla fine di Beach Bum – Una vita in fumo , che assomiglia al racconto apocalittico di una società sull’orlo del tracollo, ma che passo dopo passo si rivela privo di racconto quanto di una vera e propria critica sociale. Un film in cui tutto è sperpero, spreco e dispendio di risorse e mezzi, una festa dell’eccesso da consumarsi di fronte al tramonto, una giostra che attrae e reprime nella stessa misura.
Pioggia di camei irrilevanti (Zac Efron, Jonah Hill e Martin Lawrence, quest’ultimo protagonista di una delle trovate più basse e deprecabili del film), colonna sonora da urlo. Un trash auto consapevole che elegge il nonsense e il grottesco a cifre stilistiche. Prendere o lasciare.