Bad Boys for life: A distanza di 17 anni dal secondo episodio, Will Smith e Martin Lawrence, tornano nei panni dei detective Mike Lowrey e Marcus Burnett per una terza avventura che strizza l’occhio al passato ma vive felicemente della luce del presente.
La spietata assassina di un potente cartello messicano, Isabel Aretas (Kate del Castillo) conosciuta come “La bruja” (la strega), fugge da un carcere di massima sicurezza con l’aiuto del figlio Armando (Jacob Scipio). Il suo obiettivo è quello di riprendere il controllo degli affari di famiglia non prima però di vendicarsi contro chi gli ha distrutto la vita in passato causandogli tanta sofferenza, primo tra tutti Mike Lowrey (Will Smith).

Cosa funziona in Bad Boys for life
Orfano della regia di Michael Bay, regista esordiente nel sorprendente primo capitolo e del suo seguito, la regia di questo terzo e travagliato episodio, oltre 10 anni di gestazione e produzione, è stata affidata alla coppia di registi belga, Adil El Arbi e Bilall Fallah, due giovani filmmaker europei con all’attivo un paio di discrete pellicole in patria e alla loro prima prova con un blockbuster da milioni di dollari. Una scommessa azzardata dello storico produttore della serie Jerry Bruckheimer che fin dalle prime battute del film si rivela però felice e perfettamente azzeccata. La direzione del duo belga riesce nel tentativo di unire la solidità di un film action europeo alle evoluzioni scenografiche e pirotecniche dei film hollywoodiani.

Un buddy movie coriaceo e allo stesso tempo divertente che mette via le esplosioni catastrofiche e il montaggio frenetico per proporre qualcosa che ricorda molto di più un Arma letale di Richard Donner rispetto all’ultimo 6 Underground di Bay. Una prova di direzione ferma che non si dimentica tuttavia di mostrare momenti divertenti, esplosivi ed esagerati al punto giusto. Del resto sono sempre i nostri amati Bad Boys che in questo nuovo episodio fanno i conti con il tempo che inesorabilmente passa per tutti, anche per chi non lo vuole accettare. Ritrovarli sullo schermo invecchiati ma sempre sul pezzo e gigioneggianti è probabilmente una delle cose più riuscite dell’intera operazione. Bad Boys for life non è stato pensato come un prodotto nostalgia e la sua realizzazione riuscita lo testimonia. Divertente e adrenalinico.

Perché non guardare Bad Boys for life
Il terzo capitolo della serie come i suoi predecessori è un film sciocco e divertente con quello spirito ribelle dei film d’azione anni ’90 che tanto ci hanno divertito in passato. Un prodotto che non si prende troppo sul serio e con il quale è facile trovare empatia con i suoi protagonisti. Leggero, non promette rivoluzioni ma solo di allietare la vostra serata. Se tutte queste componenti vi disturbano, se siete alla ricerca di un film autoriale o ricco di novità allora non è ciò che fa per voi. Il finale e la scena durante i titoli di coda rimandano ad un possibile seguito che visto il risultato non tarderà ad arrivare. Al botteghino l’ardua sentenza.