venezia-76-giorno-5-the-laundromat
Home / CINEMA / Venezia 76, giorno 5 – applausi per The Laundromat, Spike Lee e Nate Parker

Venezia 76, giorno 5 – applausi per The Laundromat, Spike Lee e Nate Parker

Il giorno quinto si fa sentire: l’impellente necessità di un sonno decente e completo mi costringono a saltare la prima proiezione ed entro diretto per “The Laundromat”, nuovo film di Steven Soderbergh con Meryl Streep, Gary Oldman e Antonio Banderas. Al centro del film, una frode assicurativa che coinvolge la vedova Ellen Martin, che inizierà una personale e travagliata indagine volta a condurla a uno studio legale di Panama City, gestito dai soci in affari Jürgen Mossack (Oldman) e Ramón Fonseca (Banderas). Dietro ad esso, una fitta rete fraudolenta che coinvolge tutti gli Stati Uniti d’America.

the-laundromat

Narrazione frammentata, pop, stile a tratti semi-documentaristico, che per certi versi ricorda “La grande scommessa” ma appartiene in tutto e per tutto alle corde di Soderbergh. Poste le basse generali aspettative di partenza, “The Laundromat” è una sorpresa che ha convinto moltissimi, (ivi incluso il sottoscritto), applauditissima in sala. Rimarrà confinata a Netflix, ed è un peccato, perché meriterebbe davvero una distribuzione in sala. Tra i migliori Soderbergh degli ultimi anni.

Mi sarebbe piaciuto seguirne la conferenza (che cast, ragazzi!), ma Spike Lee e Nate Parker mi aspettavano all’Ausona Hungaria per parlare di “American Skin“.

Lee ha iniziato elogiando a gran voce l’opera di Parker: “Nate mi ha chiamato e mi ha fatto vedere il film. Era da anni che non mi emozionavo così”. 
“Gli ha dato qualche consiglio?”, chiede una giornalista.
“no”, risponde lui, “a parte il fatto che il film era già compiuto e finito. Ma questo è il film di Nate, scritto diretto e interpretato da lui. E tale deve rimanere. Senza influenze o variazioni”.
Un’altra giornalista si rivolge poi a Nate Parker: “È vero che lei é cristiano?”.

“Sì”, risponde Parker, “la religione é molto presente nel mio modo di affrontare la vita e l’arte. Il mio scopo è riflettere nei miei film i nostri tempi e dare una speranza”. 
Inevitabile toccare la sfera politica quando Spike Lee è in campo:
“Com’è a suo avviso la situazione sociale e politica attuale in America?”, sorge una domanda dal pubblico.
“Tragica. Abbiamo un presidente che anziché unire la nazione la divide. Che strappa i bambini dalle braccia urlanti delle loro madri. Parlava di liberazione, ma ha messo invece delle gabbie”.

Da questa interessante e stimolante conferenza passo alla visione di “Wasp Network”. Tra gli altri, in sala erano presenti il regista Olivier Assayas e del cast Penélope Cruz, Edgar Ramírez e Gael García Bernal. Peccato che il film sia un piattume disarmante, narrativamente e registicamente nullo, una produzione di scarto degna del fondo del barile di Netflix.

About Raffaele Mussini

Appassionato di cinema a 360°, bulimico di visioni fin da piccolo. Si laurea in Marketing, per scoprire solo qualche anno più tardi che la sua vocazione è la scrittura. Pubblica così due romanzi e un saggio di cinema, "In ordine di sparizione - Più di duecento film che forse non avete mai visto o che avete dimenticato", edito da Corsiero Editore. Sta lavorando a un quarto libro, ma nel poco tempo libero il cinema combatte duramente per farsi strada e conquistarsi il primato tra le sue passioni. Ama Malick, Scorsese e Mario Bava, tra i tantissimi, con una predilezione per l'horror e per il noir d'altri tempi.

Guarda anche

racconti-cinema-a-christmas-carol-jim-carrey-poster

Racconti di Cinema – A Christmas Carol di Robert Zemeckis con Jim Carrey e Gary Oldman

Ebbene oggi, per il nostro consueto appuntamento coi Racconti di Cinema, in pieno periodo prenatalizio, …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.