Sorrentino riesce nell’impresa di realizzare un avvincente secondo capitolo sulle vicende vaticane godendo di un cast di notevole bravura e di una kubrickiana precisione nei dettagli.
La seconda stagione riprende esattamente dove ci aveva lasciati Sorrentino circa 3 anni fa con l’ultimo episodio di The Young Pope. Ritroviamo così un Lenny Belardo (Jude Law) in coma su un letto in una anonima stanza veneziana. Un altro papa viene eletto nel frattempo, ma non gode della simpatia di vescovi e cardinali e, guarda caso, viene trovato deceduto in circostanze misteriose. Così, il cardinal Voiello (Silvio Orlando) assieme al cardinal Gutierez (Javier Càmara) e a Sofia Dubois (Cecile de France) si recano in Inghilterra per convincere Sir John Brannox (un bravissimo John Malkovich) ad assumere il ruolo di pontefice.
Cosa funziona in The New Pope
Premesso che a Venezia 76 sono stati presentati solamente l’episodio 2 e 7 (chissà perché?) e che per un giudizio complessivo e definitivo bisognerebbe aspettare forse il prossimo novembre con il lancio della serie su Sky, possiamo per ora limitarci a dire una sola cosa: la nuova serie firmata da Sorrentino promette di essere una bomba. Se vi è piaciuta la prima stagione per le ambientazioni tipiche del regista napoletano e per la bravura dei protagonisti, allora qui moltiplicate il tutto per tre e forse non ci siete ancora. Una scenografia impeccabile, la fotografia di Bigazzi forse ai più alti livelli, molte provocazioni forti (davvero forti) ed ultima, ma non per importanza, la presenza di John Malkovich in una delle sue interpretazioni migliori. La sigla sulla spiaggia dell’episodio 7 ha scatenato il pubblico di Venezia con applausi a metà proiezione e sarà sicuramente uno dei migliori momenti della Tv degli ultimi anni a questa parte.
Perché non guardare The New Pope
Difficile trovare dei punti deboli ai due episodi presentati. Sicuramente non guardate questa serie TV se il Vaticano è per voi un terreno intoccabile, se la scena dell’elefante in Loro vi è sembrata ridicola e se cercate una storia puramente razionale. Sorrentino non riesce ancora ad uscire da certi clichè che si porta dietro da troppo tempo, anche se qui riesce a inserirli nella storia con più saggezza e in modo più velato rispetto ai suoi ultimi lavori.
Davvero sorprendente l’abilità con cui Sorrentino sia riuscito a non deludere dopo il grande successo di The Young Pope, firmando probabilmente il suo miglior lavoro dai tempi de La Grande Bellezza. Il merito è quello di una squadra di lavoro che ha trovato l’ingranaggio perfetto per funzionare e dove ogni componente da il meglio di sé. L’estetica raggiunge i massimi livelli e la messa in scena è tale da farci rimpiangere la distribuzione del prodotto in TV e non in sala. Per ora tutto ciò che potevamo scrivere lo abbiamo scritto, sperando di non doverci smentire a partire dal prossimo novembre, quando tutti potranno vedere la serie firmata HBO e Sky Original sul piccolo schermo.