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Shazam! la recensione: Zachary Levi e David F. Sandberg portano al cinema l’originale Captain Marvel…Una partenza inaspettata…

Shazam! di David F. Sandberg ha il merito di aver costruito benissimo il personaggio di Capitan Marvel della Fawcett/DC Comics, e di aver mantenuto un minimo in vita il DCEU con tanti riferimenti e citazioni lungo il percorso ma pecca e non poco nella parte finale vediamo perché…

Manca davvero poco e da domani tutti i fan possono sentire di nuovo pronunciare la formula magica Shazam! Ancora una volta da un attore in carne e ossa. Perché Zachary Levi in realtà non è il primo attore ad interpretare il personaggio: prima di lui c’è stato Tom Tyler nel lontanissimo serial cinematografico “Adventures of Captain Marvel” del 1941.

Un Capitan Marvel… presso la DC Comics? Assolutamente sì! Anche se la storia recentissima cerca in tutti i modi di farlo dimenticare, il primo eroe a fumetti a chiamarsi così è stato proprio quest’omone con il mantello bianco, la tuta rossa e una saetta dorata in mezzo.

Un supereroe nato un anno dopo il leggendario Superman, grazie alla Fawcett Comics, e che proprio per colpa dell’Uomo d’Acciaio ha visto la sua (forse ingiusta) fine. Nel 1954 infatti, la DC Comics riuscì a vincere la causa di plagio nei confronti della rivale Fawcett, che perse i diritti del supereroe all’epoca tanto conosciuto, a tal punto di venir citato in West Side Story. Una perdita dei diritti del personaggio che permise a Stan Lee non solo di nominare la sua azienda Marvel, ma anche di far nascere il personaggio che sembra diventato il cardine del Marvel Cinematic Universe, ossia la Carol Danvers interpretata da Brie Larson.

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Famosissimo in patria e per i veri esperti di fumetti DC Comics, Capitan Marvel/Shazam appartiene a quella cerchia di personaggi davvero poco conosciuti ai poco pratici, molto meno di Aquaman solo per citarne uno. Dal lontano 1941 in televisione è stato visto solo nelle serie animate, fortunatamente arrivate anche in Italia, come Justice League Unlimited e Young Justice, che tra l’altro mantenevano senza problemi il nome Marvel.

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Il live-action di David F. Sandberg (regista lanciato da James Wan e come lui noto soprattutto per il genere horror) appare come l’occasione migliore per far conoscere il personaggio alla massa. E senz’altro ci riuscirà ma lo fa’ nel modo giusto? Dopo una breve sinossi, vediamo i pro e i contro di questo nuovo capitolo del DC Extended Universe.

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Il mondo è in costante pericolo per colpa di un’antica magia oscura, tenuta a bada dal mago Shazam (Djimon Hounsou). Quest’ultimo però si sta indebolendo e ha bisogno di un successore, soprattutto dopo che il malvagio dottor Sivana ha liberato i sette peccati capitali. Alla fine gli toccherà scegliere il giovanissimo Billy Batson (Asher Angel), che pronunciando il suo nome si trasformerà in un uomo adulto con la saggezza di Salomone, la forza di Ercole, la resistenza di Atlante, i fulmini di Zeus, il coraggio di Achille e la velocità di Mercurio. Riuscirà ad essere degno di un dono così importante?

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Cosa funziona in Shazam!

Dopo il prologo che ci mostra l’origine del cattivo di questa storia (che analizzeremo più avanti) la prima parte del film funziona molto bene nonostante il lato molto ironico che di solito stona con un prodotto DC Comics, o almeno con la linea dark che da sempre caratterizza i suoi protagonisti. Ben vengano (o meglio speriamo di rivederli davvero) i film cupi ed impegnati ma in questa occasione era giusto mantenere almeno inizialmente il lato infantile/adolescenziale nel protagonista.

Billy non è che l’ennesimo ragazzino che riceve in dono degli incredibili poteri: è più che logico che li usi almeno all’inizio più per sé stesso che per aiutare gli altri. La maturazione avviene sempre dopo, traumi infantili permettendo. Inoltre grazie alla sua capacità di trasformarsi in un adulto possiamo rivivere lo spirito di piccoli capolavori come Big con Tom Hanks, o Jack con Robin Williams: un bambino che può fare cose da adulto grazie al suo nuovo corpo senza aver bisogno di un amico più grande, o un documento falso.

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Parte molto bene la caratterizzazione dell’antagonista, il dottor Sivana interpretato da Mark Strong (Sinestro nel poco apprezzato Lanterna Verde) soprattutto grazie all’affiancamento dei sette peccati capitali. Rapresentati come mostri demoniaci che hanno per buona parte riportato in auge l’atmosfera di Justice League Dark con John Constantine. Farà enormemente piacere ai fan di Smallville rivedere John Glover dopo tanti anni come Lionel Luthor (e anche una piccola parentesi in Batman e Robin di Joel Schumacher). Se invece di dire “Somebody help me” avesse usato “save” sarebbe stato ancor più fantastico. Promosso quindi il cast con Zachary Levi in testa, decisamente adatto al personaggio, e dato che il 3 aprile 2019 sarà al cinema anche in Italia non vediamo l’ora di sentire la voce del grande Maurizio Merluzzo su un personaggio così particolare.

Una buona partenza, ma non un degno finale: è qui che cominciano, per chi scrive, le note negative di Shazam!

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Perché non guardare Shazam!

La parte umoristica, come già detto, almeno all’inizio era appropriata ma sarebbe stato meglio fermarsi del tutto a un certo punto. Quando comincia ad uscire allo scoperto il malvagio dottor Sivana i toni dovevano decisamente cambiare. Considerando che inizia una lotta che colpisce almeno un luna park, e che comporta seri rischi alla popolazione civile, dovevano avvicinarsi il più possibile a ciò che abbiamo visto tra Superman e Zod, in poche parole. Ma al pubblico di massa sembrano proprio non piacere i toni cupi e più realistici in queste situazioni, e così dopo Aquaman vediamo altre scene che potevano essere epiche dal punto di vista delle emozioni rovinate in parte da un’ironia da quattro soldi.

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Oltre alle battutine a rovinare la lotta finale è anche una mediocre regia: forse dovuta alla mancanza di esperienza in questo genere di film, o semplicemente per il fatto che un personaggio come il dottor Sivana si presta male a combattimenti del genere. Lui è sempre stato più un villain alla Lex Luthor, inadatto a combattimenti alla Dragon Ball, giusto per dare un’idea. Si poteva buttare subito nella mischia Black Adam, e dedicare metà dal film a toni più oscuri e maturi, e i risultati sarebbero stati senza dubbio migliori. Bisogna dire che i protagonisti sono anche dei ragazzi e concettualmente affrontano la battaglia con leggerezza ma in una situazione reale non sarebbe andata proprio così.

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Così come Aquaman (anche per Shazam! non lasciate la sala prima della fine di tutti i titoli di coda) una delle due scene dopo i titoli di coda pare annunciare un eventuale sequel che speriamo ci regali maggiori soddisfazioni da questo punto di vista. E speriamo anche di sentire un nuovo nome per la versione super di Billy Batson, perché se la DC Comics ha troppa paura di usare Capitan Marvel allora serve un compromesso, come il Capitan Thunder che abbiamo visto nel film d’animazione “Justice League: The Flashpoint Paradox”. In Shazam! invece vediamo citati una serie di nomi improbabili per il personaggio, perché appunto, Shazam! non potrà mai essere il suo nome, sennò chiamiamo Harry Potter “Wingardium Leviosa” e la fata Smemorina “bidibi bodibi bu”!

Battute idiote a parte Shazam! è un film d’intrattenimento divertentissimo che farà la felicità dei fan dei cinecomics moderni…sopratutto di quelli più piccoli.

Shazam! è al cinema da mercoledì 3 Aprile con Warner Bros. Italia

Regia: David F. Sandberg Con: Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans, Djimon Hounsou, Ron Cephas Jones, Grace Fulton Anno: 2019 Durata: 132 min. Paese: USA Distribuzione: Warner Bros Italia

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