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Scanners, recensione del Blu-ray disc del capolavoro di David Cronenberg

Scanners: In concomitanza con l’arrivo in catalogo del bluray distribuito da CG Entertainment e prodotto da Raro Video, vi presentiamo la nostra recensione dell’opera del maestro Cronenberg. 

Ebbene, recensiamo quello che a tutti gli effetti, oramai, è acclarato che sia il primo, vero capolavoro di David Cronenberg. Ovvero Scanners, pellicola subito da noi vietata ai minori di 14 anni per via delle numerose scene ad altissimo tasso di violenza. Film che, ammettiamolo, anche per un pubblico decisamente adulto, ci par doveroso premettere che rimane comunque per stomaci forti.

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Scanners è un film della durata di un’ora e quarantadue minuti, scritto dallo stesso Cronenberg. Uscito sugli schermi americani nel 1981.

Se l’anno prima Stanley Kubrick aveva terrorizzato le platee mondiali col suo epocale Shining, attingendo da Stephen King, rimanendo nell’ambito dell’ancestrale thrilling metafisico, così come parimenti aveva fatto Brian De Palma nel ’76 col suo inquietante, morboso Carrie e, nel 1983, un altro insuperabile maestro del brivido e della paura, cioè John Carpenter con Christine, spesso ci si dimentica di sottolineare e rimarcare a lettere cubitali che, appunto, David Cronenberg, aveva in questi stessi anni, orrorifici e spaventevoli, compiuto invero qualcosa di ancor più eclatante, sceneggiando da solo quest’opera capitale, progenitrice di tutta una serie da essa partorita che sarebbe venuta nei decenni a seguire e, specialmente, persino forse involontariamente entrando appieno tra quelli che possono essere considerati, a tutt’oggi, i padri e i maggiori esponenti del genere body horror. O, per meglio dire, definendo e collaudando, con la sua ineccepibile, già qui riconoscibilissima poetica mastodontica, quegli stilemi tipici del suo sguardo cinematografico, unico e incontrovertibile. Seccamente freddo quanto elegantemente sulfureo e angosciante. Tanto cupamente perturbante quanto ipnoticamente affascinante.

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È però altresì erroneo affermare, come invece molti asseriscono, che Cronenberg sia stato l’iniziatore, l’invincibile anfitrione del body horror. Bensì, a essere più precisi, questo sottogenere, rilevante e amatissimo soprattutto dai suoi stessi beniamini, cioè quelle terrificanti pellicole a evidente caratura e venatura psicologica nelle quali a farla da padrone sono perlopiù raccapriccianti elementi visivi basati sulle extra-mutazioni corporee e genetiche visceralmente appaiate a una rappresentazione di corpi scarnificati, deturpati, squartati, mutilati o soltanto deformemente ricreatisi e degenerati in orripilanti trasformazioni soventemente paranormali, aveva già avuto degli illustri precedenti. Cito, come esempi lampanti, Alien di Ridley Scott, Rosemary’s Baby di Roman Polanski, L’esorcista di William Friedkin e, ovviamente, l’anteriore Il demone sotto la pelle, manco a dirlo, di Cronenberg stesso. Quindi, sarebbe più corretto dire che Cronenberg non n’è stato l’inventore universale ma soltanto uno dei suoi principali interpreti, diventandone poi forse il campione assoluto. Il demone sotto la pelle è infatti apparentato genealogicamente e mefiticamente, potremmo dire, proprio a Scanners, n’è a sua volta il padre putativo, il suo discendente ideologico tanto per ribadire il radicale continuum cronenberghiano coerentissimo e sempre più, col tempo, andatosi a perfezionare e affinare.

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Ma, a differenza de Il demone sotto la pelle, bellissimo ma probabilmente imperfetto, non esente da alcune ingenuità, Scanners, ripetiamo, è insindacabile che sia un capolavoro nel senso più ampio, seminale e magniloquente del termine.

Un film pazzesco, sotto ogni punto di vista.

Come recita il retro-copertina del nuovissimo Blu-ray della Raro Video distribuito da CG Entertainment:

Cameron Vale è un disadattato che vive ai margini della società a causa di gravi disturbi psichici. Una grande multinazionale lo raccoglie e lo inserisce nel programma Ripe dell’industria di armamenti Consec. Scopo del programma è quello di creare degli scanner, degli esseri dotati di poteri telepatici e capaci di agire sulle capacità psichiche altrui.

Aggiungiamo noi che Cameron (Stephen Lack) diviene il nemico numero, schierato a favore del bene, del cattivone di turno, Darryl Revok (Michael Ironside), il quale altri non è che suo fratello ed entrambi sono i figli “disturbati” di uno psichiatra apparentemente buono, invero forse soltanto un folle scienziato frankesteniano, il Dr. Paul Ruth (Patrick McGoohan).

A questi tre uomini si aggiunge la misteriosa Kim Obrist (Jennifer O’Neill).

Fotografia di Mark Irwin e musiche dell’habitué di Carpenter, Howard Shore.

Ecco, esistono tantissimi horror e thriller psicologici. Scanners è fra i pochi, altissimi e angosciosi, che mettono davvero i brividi. E possiede un finale ambiguo oltre ogni dire.

Inoltre, può vantare due scene oramai leggendarie e indimenticabili, quella mostruosa, sbalorditivamente agghiacciante, di una brutalità estrema e insostenibile, dell’esplosione del cranio di un uomo durante un pericoloso esperimento extra-sensoriale, e quella finale del sanguinolento, metamorfico duello tra i due fratelli, Cameron e Darryl, è il caso di dirlo, da far scoppiare la testa e le budella, non solo loro.

Bravo Stephen Lack ma ci par giusto evidenziare la stratosferica fotogenia agghiacciante di un Michael Ironside al massimo del suo filmografico status da villain magnificamente magnetico.

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Tornando all’atteso bluray distribuito da CG Entertainment, su licenza Raro Video, realizzato con l’aiuto dei Fan che hanno partecipato al progetto STARTUP! della stessa CG, il prodotto ci viene presentato in una elegante slipcase numerata e limitata con i nomi dei partecipanti al progetto stampati all’interno.

Il bluray è purtroppo qualitativamente altalenante con una resa generale distesa tra luce e ombre. La qualità delle immagini è molto buona e di ottima resa. Il film si vede molto bene e ad una prima comparativa con i master esteri, probabilmente è stato usato quello della inglese Second Sight, non ci sembra assolutamente inferiore. Purtroppo bisogna segnalare che il quadro ci viene presentato in 1080i nonostante sul retro della confezione sia riportato in 24p. Una scelta dettata per non modificare pitch delle tracce audio? Nonostante ciò confermiamo quanto detto in precedenza, il video è molto buono e ridicolizza le vecchie versioni in DVD.

Il versante audio invece presenta qualche problema, soprattutto nel primo quarto d’ora sulla traccia con il doppiaggio italiano offerta in 2.0 DTS-HD Master Audio. La colonna sonora di Howard Shore è mal bilanciata rispetto ai dialoghi e spesso li sovrasta, non facendoceli comprendere bene a meno che non si alzi il volume al massimo, ottenendo però un effetto audio, appunto, rimbombante e disturbante. Bisogna anche segnalare un leggerissimo ritardo di sincronizzazione tra il labiale e la nostra traccia. Parliamo di circa mezzo-secondo, o poco meno, che potete aggiustare durante la visione, se il vostro lettore ve lo permette, ma che fortunatamente non rovina la visione del film perché appunto leggerissimo. Probabilmente in molti non noteranno neanche il difetto. Ottima invece la traccia lossless in 5.1 DTS HD MA per la lingua originale inglese. Presenti i sottotitoli in italiano.

Gli extra oltre ai credits e al trailer originale, offrono un interessante, o meno, intervista a Claudio Bartolini e Roberto Recchioni sul film della durata di circa 30 minuti. Sicuramente si poteva fare di più per festeggiare l’uscita in bluray. Dobbiamo ammettere che il suo arrivo in alta definizione in Italia resta comunque un miracolo.

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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