Home / RECENSIONI / Documentario / Rolling Thunder Revue: Scorsese torna a raccontare Bob Dylan – Recensione

Rolling Thunder Revue: Scorsese torna a raccontare Bob Dylan – Recensione

Dopo “No Direction Home” (2005), Scorsese racconta di nuovo Bob Dylan in un documentario prodotto da Netflix che piacerà ai soli fan.

Martin Scorsese concentra la sua attenzione sullo spirito e sugli umori burrascosi degli Stati Uniti nel 1975 e sulla “Rolling Thunder Revue”, tournée di concerti rock tenuti fra l’autunno di quello stesso anno e la tarda primavera dell’anno successivo da un gruppo di musicisti capeggiati da Bob Dylan e riuniti in carovana itinerante attraverso gli States.

rolling-thunder-revue-recensione-film-02

Cosa funziona in Rolling Thunder Revue

Contrariamente ad altri splendidi documentari dedicati al cantautore, quali “Don’t Look Back” (1967) o “No Direction Home” (2005) diretto dallo stesso Scorsese, qui emerge fin da subito l’intento (efficace, vincente) di raccontare Bob Dylan parlando prima di tutto del mondo che lo ha circondato, dei personaggi che lo hanno attorniato. Ne esce un memorandum pregno di fascino che non soccombe mai alla nostalgia facile ma si fa testimone sincero e appassionato dei tempi che furono, con (più di) uno sguardo sull’oggi.

rolling-thunder-revue-recensione-film-02

Perché non guardare Rolling Thunder Revue

Le esibizioni dal vivo incredibilmente dilatate sono solo uno dei tanti aspetti che limitano la visione ai soli appassionati di un certo tipo di contesto, quindi ça va sans dire ai fan di Bob Dylan. Anche questi però non potranno non riscontrare una certa mancanza di compattezza nell’insieme, la frammentarietà a tratti ostica di un patchwork spesso sconnesso.

Indubbiamente troppo lungo, forse meno sfaccettato di quando non voglia sembrare, Rolling Thunder Avenue rimane comunque un lavoro pregevole, zeppo di contenuti e testimonianze interessanti e filmati d’epoca preziosissimi. Da vedere con cognizione di causa, consapevolezza storica e – soprattutto – filologica per quel che concerne la carriera e l’arte di Bob Dylan. Posto che i citati “Don’t Look Back” e “No Direction Home” hanno indubbiamente priorità di visione.

Regia: Martin Scorsese Con: Bob Dylan, Allen Ginsberg, Patti Smith, Scarlet Rivera, Joan Baez, Roger McGuinn, Larry Sloman, Sam Shepard, David Mansfield, Ronee Blakley, Jacques Levy, Roberta Flack, Peter Orlovsky Anno: 2019 Durata: 142 min. Paese: USA Distruzione: Netflix

About Raffaele Mussini

Appassionato di cinema a 360°, bulimico di visioni fin da piccolo. Si laurea in Marketing, per scoprire solo qualche anno più tardi che la sua vocazione è la scrittura. Pubblica così due romanzi e un saggio di cinema, "In ordine di sparizione - Più di duecento film che forse non avete mai visto o che avete dimenticato", edito da Corsiero Editore. Sta lavorando a un quarto libro, ma nel poco tempo libero il cinema combatte duramente per farsi strada e conquistarsi il primato tra le sue passioni. Ama Malick, Scorsese e Mario Bava, tra i tantissimi, con una predilezione per l'horror e per il noir d'altri tempi.

Guarda anche

kung-fu-panda-4-recensione-film-copertina

Kung Fu Panda 4 – Il ritorno di Po nel film Dreamworks – Recensione

Kung Fu Panda 4: In sala il quarto capitolo con il Panda più atletico mai …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.