Ebbene, è da poche ore terminata la novantunesima edizione degli Academy Awards, ovvero gli Oscar 2019.
In questa trepidante notte stellata, ci sono state alcune vittorie decisamente inaspettate. Che hanno ribaltato quelli che parevano assodati e incontrovertibili pronostici degli Oscar 2019.
Innanzitutto, Green Book, il bellissimo film di Peter Farrelly contro i pregiudizi razziali e sull’amicizia fra l’italoamericano Tony Lip e il virtuoso pianista afroamericano Don Shirley, ha battuto il favoritissimo Roma per la categoria Miglior Film. Portandosi a casa anche le statuette per la Migliore Sceneggiatura Originale e per il suo meraviglioso non protagonista Mahershala Ali.
Tornando invece proprio a Roma, il film vincitore del Leone d’oro alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia ha prevedibilmente vinto come Miglior Film Straniero e per la regia di Alfonso Cuarón.
Al quale è andato anche il prestigioso premio della migliore fotografia.
Ma Roma esce parzialmente sconfitto da quest’edizione degli Oscar 2019. Perché, sulla bellezza di ben dieci nomination, ha vinto “solo” tre statuette. Tutte certamente di grandioso livello ma assai poche, appunto, se si considera, come detto, l’elevatissimo numero di candidature che aveva ricevuto.
Stesso discorso dicasi per A Star Is Born. Al quale è andato soltanto il premio per la migliore canzone, l’oramai celeberrima Shallow di Lady Gaga.

Questo il video del momento più romantico della serata degli Oscar 2019 con Lady Gaga e Bradley Cooper sul palco.
Rami Malek alla fine, così come noi avevamo giustamente predetto, ha trionfato come Best Actor per la sua interpretazione di Freddie Mercury nel biopic musicale di Bryan Singer, Bohemian Rhapsody.
Era davvero nell’aria che avrebbe trionfato alla fine lui, battendo, in un testa a testa febbricitante e storico, colui che fino a solo due settimane fa era dato per favorito numero uno, ovvero il superbo Christian Bale di Vice.
Il quale (e chi ha assistito in diretta alla manifestazione l’avrà immediatamente notato quando, sul palco del Dolby Theatre, Gary Oldman e Allison Janney, hanno pronunciato il nome del vincitore Malek) non è riuscito a nascondere la sua evidente espressione profondamente delusa e un certo inevitabile, comprensibile sdegno di disapprovazione.
Perché per dovere di onestà, certo, Malek è stato molto bravo ma forse Bale, col suo tour de force attoriale per cui è ingrassato una trentina di chili al fine di poter somigliare il più possibile al vero Dick Cheney, meritava sinceramente e oggettivamente la più prestigiosa onorificenza.
Ma probabilmente il vero, eclatante colpo di scena è stata la vittoria alquanto imprevista di Olivia Colman per La favorita.
Nessuno se l’aspettava. Permetteteci il divertente gioco di parole, Glenn Close di The Wife era data per imbattibile favoritissima.
Nessuno, onestamente, aveva dei dubbi che avrebbe vinto lei.
E invece, al pari di Christian Bale, Glenn Close, all’annuncio della vincitrice Colman, è rimasta impietrita e scioccata.

Comunque, come dicono gli americani, questa è la complete winners list, vale a dire la lista completa dei vincitori.
Miglior Film:
Green Book (Universal)
A Charles B. Wessler/Innisfree Pictures/Participant Media/DreamWorks Pictures Production
Jim Burke, Charles B. Wessler, Brian Currie, Peter Farrelly and Nick Vallelonga, Producers
Miglior Regia:
Roma (Netflix)
Alfonso Cuarón
Miglior Attrice Protagonista:
Olivia Colman, The Favourite (Fox Searchlight)
Miglior Attore Protagonista:
Rami Malek, Bohemian Rhapsody (20th Century Fox)
Miglior Attore non protagonita
Mahershala Ali, Green Book (Universal)
Miglior Attrice non protagonista
Regina King, If Beale Street Could Talk (Annapurna Pictures)
Miglior Canzone:
“Shallow” from A Star Is Born (Warner Bros)
Music and Lyric by Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando and Andrew Wyatt
Miglior Colonna Sonora:
Black Panther (Disney)
Ludwig Goransson
Miglior Sceneggiatura non Originale
BlacKkKlansman (Focus Features)
Written by Charlie Wachtel & David Rabinowitz and Kevin Willmott & Spike Lee
Miglior Sceneggiatura Originale
Green Book (Universal)
Written by Nick Vallelonga, Brian Currie, Peter Farrelly
Miglior Cortometraggio
Skin
A New Native Pictures Production
Guy Nattiv and Jaime Ray Newman
Migliori effetti speciali
First Man (Universal)
Paul Lambert, Ian Hunter, Tristan Myles and J.D. Schwalm
Miglior cortometraggio documentario
Period. End Of Sentence
A Pad Project Production
Rayka Zehtabchi and Melissa Berton
Miglior cortometraggio d’animazione
Bao (Disney)
Pixar Animation Studios Production
Domee Shi and Becky Neiman-Cobb
Miglior film d’animazione
Spider-Man: Into the Spider-Verse (Sony Pictures Releasing)
Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, Phil Lord and Christopher Miller
Miglior Montaggio
Bohemian Rhapsody (20th Century Fox)
John Ottman
Miglior film straniero
Roma (Mexico)
A Netflix/Participant Media/Esperanto-Filmoj Production
Miglior sonoro
Bohemian Rhapsody (2oth Century Fox)
Paul Massey, Tim Cavagin and John Casali
Miglior montaggio sonoro
Bohemian Rhapsody (20th Century Fox
John Warhurst and Nina Hartstone
Miglior fotografia
Roma (Netflix)
Alfonso Cuarón
Miglior scenografia
Black Panther (Disney)
Production Design: Hannah Beachler; Set Decoration: Jay Hart
Miglior costumi
Black Panther (Disney)
Ruth Carter
Miglior trucco e acconciatura
Vice (Annapurna Pictures)
Greg Cannom, Kate Biscoe and Patricia DeHaney
Miglior documentario
Free Solo (National Geographic)
A National Geographic Documentary Films/Little Monster Films/Itinerant Media/Parkes+MacDonald/Image Nation Production
Elizabeth Chai Vasarhelyi, Jimmy Chin, Evan Hayes and Shannon Dill