Ebbene, amici. Anche quest’anno oramai ci siamo.
Martedì prossimo, il 22 Gennaio di questo 2019, saranno annunciate le tanto attese e sospirate nomination agli Oscar.
Gli Oscar… è cattiva usanza odierna snobbare questa manifestazione poiché colpevole, da tempo immemorabile, di aver preso indubbiamente degli abbagli clamorosi nel corso della sua prestigiosa storia. E dunque, oggigiorno, il cinefilo più smaliziato e incallito, oltremodo irritato dall’infinita marea di sviste e Oscar immeritati, assegnati a danno di film o attori assai più meritevoli, semmai neppure candidati, la considera una premiazione pacchiana e del tutto trascurabile.
Forse, non ha tutti i torti. Questa celeberrima Notte colorata di paillette, uomini in ghingheri, smoking ruffiani e damigelle troppo azzimate ed eccessivamente eleganti, a lungo andare inevitabilmente c’ha un po’ annoiato. E sarebbe interminabile la lista di pellicole o di attori che, pur oggettivamente superiori rispetto ai decretati vincitori, sono rimasti clamorosamente a mani vuote, surclassati, per via di micidiali errori valutativi, da film e performer assai meno degni di ricevere la statuetta.
Premesso questo, gli Oscar continuano malgrado tutto a esercitare un fascino magnetico. E, checché se ne dica, trovatemi un attore che, sinceramente, non desideri fregiarsi di un dorato Academy Award da esporre in maniera giustamente vanitosa nel suo medagliaio. Molti attori sostengono snobisticamente che, anche se non hanno mai vinto l’Oscar, in fondo, di questa “piacevole” sconfitta vanno persino fieri. Mentono spudoratamente.
A tutti fa piacere, a prescindere dall’effettivo lor merito qualitativo, impugnare commossi l’Oscar e sventolarlo al cielo con la folla acclamante che, semmai accalorata in standing ovation, sublima la vittoria con enormi manifestazioni di gioia.
Dunque, siamo seri.
Ecco, stando ai cosiddetti calcoli statistici di probabilità, tenendo conto delle previsioni degli esperti, andando a scrutare, secondo i bookmaker, fra i papabili come Best Actor che, la prossima settimana, potrebbero entrare quasi sicuramente nella selezionata cinquina, azzardiamo noi qui a dire la nostra.
E a svelarvi, augurandoci di azzeccare il pronostico, quali saranno appunto i cinque attori maschili a esser nominati.
Diciamo subito che, in una stagione forse priva di veri capolavori cinematografici, in un anno leggermente sotto la media, quattro nomi su tutti è pressoché matematico che entreranno a far parte dei giochi.
Innanzitutto, Rami Malek di Bohemian Rhapsody. Al di là delle critiche controverse scatenate da questo discusso biopic sui Queen, Malek ha vinto il Golden Globe e non può certo passare inosservata la sua bizzarra incarnazione di Freddie Mercury. Mi pare scontato che Malek, appunto, sia già da considerarsi come uno dei massimi pretendenti per il trionfo finale. Peraltro, è giovanissimo, simpatico ed è un fresco talento da lanciare. Il possibile Oscar sarà il definitivo trampolino di lancio. E Hollywood coccola i suoi pupilli e non si farà scappare, perciò, l’occasione di offrirgli un’enorme chance.
Rimanendo in ambito di film musicali, ovviamente verrà candidato anche Bradley Cooper di A Star i Born.
Al momento però, vista la sua superba, camaleontica interpretazione alla De Niro, Christian Bale di Vice rimane l’uomo da battere. E, a proposito di De Niro, Bale, se dovesse vincere l’Oscar, dopo quello vinto come non protagonista per The Fighter, pareggerebbe immediatamente i conti d’identiche statuette col nostro caro Bob. De Niro infatti vinse nel ’74 come non protagonista per Il padrino parte seconda e, soltanto qualche anno dopo, come indimenticabile protagonista trasformista di Toro scatenato.
Viggo Mortensen, dopo le sue due candidature precedenti per il cronenberghiano La promessa dell’assassino e per Captain Fantastic, viaggia spedito verso la sua terza candidatura grazie alla sua bellissima prova in Green Book.
Questi quattro nomi li diamo per assodati.
Ma quale sarà il quinto? Uhm, molto probabilmente il classico outsider, quello candidato per “titolo”, non avendo nessuna possibilità di vincere ma che, comunque, sarà lo stesso contentissimo di essersi beccato l’agognata, ambita nomination.
Secondo i più, ricalcando esattamente la cinquina degli Screen Actors Guild, costui risponderà al nome di John David Washington del BlacKkKlansman firmato Spike Lee.
Anche perché, oltre al fatto che il film di Lee senza dubbio risulterà candidato come Miglior Film, la questione politically correct è basilare.
Almeno un attore nero ci vuole. Tanto perché Hollywood, almeno dietro la facciata, possa ancora una volta affermare che non è razzista quando invece lo è. Eh eh.
Ma attenzione a Ethah Hawke di First Reformed. La sua prova nel film di Schrader è superba ed Ethan merita la candidatura.