Dopo il successo del precedente capitolo, riadattamento live-action del classico Disney, il personaggio di Malefica torna al cinema. Presentato in anteprima come film di pre-apertura di Alice nella città 2019.
In Maleficent – Signora del Male sono passati 5 anni, sia nella vita reale che in questa storia fantastica, ed ecco tornare Malefica (Angelina Jolie), la Signora del Male. La narrazione ricomincia anche questa volta con la brughiera, con i giovani principi Aurora (Elle Fanning) e Filippo (Harris Dickinson) che finalmente decidono di sposarsi. Tocca dunque alla sposa, da tempo orfana dei genitori biologici, conoscere quelli dello sposo. Ma non sarà sola, la sua madrina Malefica è stata invitata con lei, e alla fine non sarà una buona idea… Questa dama in nero non va molto d’accordo con i ricevimenti a palazzo…
Cosa funziona in Maleficent – Signora del Male
Partiamo da un presupposto, un po’ lo stesso che assilla da tempo la validità del Joker di Todd Philips:
Se questi due film avessero avuto come protagonista un altro personaggio, magari uno creato apposta per l’occasione, e non la più grande tra tutti i cattivi dell’animazione Disney, nonché celebre personaggio letterario, sarebbe stato decisamente più apprezzabile artisticamente. Sia perché Maleficent ha forse iniziato l’attuale moda, che molti definiscono buonista, di eliminare vecchi e nuovi personaggi malvagi fino al midollo, per sostituirli con villain che sono diventati tali per via di un’infanzia difficile, o per un grave torto subito, e alla fine si dimostrano capaci anche di una redenzione, ma anche perché il classico “nomen omen”… non è mai veramente credibile. “C’era una volta una fata buona di nome… Malefica!” Non suona già troppo strano? Almeno potevano darle un nuovo nome quando era una giovane fata buona, per poi cambiarlo nel momento della sua vendetta. Ma a questo nessuno della produzione ci ha mai pensato, e per tornare al discorso del Joker, il nome di un villain famosissimo attira molto di più di un personaggio del tutto nuovo.
Peccato, perché con almeno uno di questi accorgimenti sia il primo che questo seguito potevano risultare molto più riusciti di quanto non lo siano già, anche perché la Disney non è certo incapace di realizzare un grande film fantastico live-action, il primo delle Cronache di Narnia ne è un validissimo esempio. Maleficent – Signora del Male conferma quanto di positivo visto nel 2014, un ottimo film fantasy capace di emozionare, seppur in piccola parte, come Il Signore degli Anelli, tra incantesimi, bellissime scenografie medievali, foreste incantate, alberi che camminano, eserciti in armatura… e stavolta abbiamo anche un riferimento, voluto o meno, a Flash Gordon!
La battaglia tra uomini e creature alate è dunque il momento più importante del film, un po’ breve ma intenso, visto che riesce anche a regalare un po’ di leggera commozione oltre che al tipico fomento di queste scene.
Oltre a questo si aggiunge un cast azzeccatissimo: conferme per gli “storici” Malefica e Aurora, e promossi (anche se era difficile pensare il contrario) per quelli interpretati da Michelle Pfeiffer ed Ed Skein, e da Jenn Murray nel ruolo dell’inquietante Gerda. Un buon film, alla fine, da vedere se si è visto il primo capitolo e si ha perlomeno la curiosità di andare avanti con la storia, ma non eccezionale. I difetti non mancano e, a pensarci bene, sono forse anche maggiori rispetto al 2014.
Perché non guardare Maleficent – Signora del Male
“Questa è la Disney e sai che certe cose non le puoi vedere” ha affermato Angelina Jolie durante la conferenza stampa al cinema Adriano di Roma, pochi giorni fa. Ed è vero, soprattutto nell’ultimo periodo, perché la Casa di Topolino sarà sempre stata edulcorata, ma neanche tutto rose e fiori, se gli over ventenni di oggi parlano senza problemi di “traumi Disney” vorrà dire qualcosa. Non è stato raro vedere nei suoi film d’animazione un brutale epilogo per gli antagonisti, e questo non è stato risparmiato neanche cinque anni fa a Re Stefano, il padre di Aurora. Oggi la situazione è già diversa, ma non diciamo altro perché sarebbe molto spoiler.
Ci tocca anche rimpiangere il passato per quel che riguarda i personaggi secondari, o poco più. La bella addormentata nel bosco, al pari di molti altri con protagonista una principessa, era già all’epoca un film molto al femminile, ma al tempo stesso anche gli interpreti maschili avevano il loro giusto spazio tanto da diventare iconici. Si sperava dunque in una migliore caratterizzazione di questo nuovo principe Filippo (che non è più Brenton Thwaites ma Harris Dickinson) ma così non è avvenuto.
Ci sono poi alcuni buchi di trama imbarazzanti (uno su tutti, la scena della chiesa) e una sceneggiatura che, nonostante sia di suo più originale rispetto al 2014 (dove gran parte della storia era ripresa dal Classico 1959) fa fatica a decollare.
Per concludere, ti accorgi che è un lungometraggio che rispecchia il momento attuale di Hollywood quando vedi, in un esercito di un regno medievale d’ispirazione Europea, non solo soldati di origine Africana ma anche Cinese. “È un film fantasy” potrebbe replicare qualcuno, ma non regge, perché fantasy non significa per forza illogico e assurdo, infatti mica Malefica e Fosco comunicano tramite cellulare…
Maleficent – Signora del Male è al cinema dal 17 ottobre con Disney