La Paranza dei Bambini: L’adattamento cinematografico del bestseller di Roberto Saviano, diretto da Claudio Giovannesi, arriva al cinema in collaborazione con Sky Cinema e TIMVISION dopo la presentazione al 69° Festival di Berlino.
Tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, La Paranza dei Bambini di Claudio Giovannesi dà il via a quella che potrebbe diventare una nuova saga di successo, sulla scia del suo “genitore” Gomorra. Pur non essendone direttamente collegato un filo trasparente che li lega c’è. Ispirato a fatti di cronaca realmente accaduti, La Paranza dei Bambini non è la descrizione di quei precisi eventi.
A Napoli, nel Rione Sanità, Nicola ed i suoi amici, vivono la strada come il loro parco giochi, passano il tempo bighellonando, dandosi ad atti di vandalismo giovanile come sfidare i gruppi degli altri quartieri, sono quindicenni e come tali vogliono divertirsi, rimorchiare le ragazzine, avere vestiti firmati e alla moda, lo scooter e tutto quello che un adolescente vuole. Si sentono invincibili, desiderano la supremazia, il potere ed i soldi. Sono abituati alla violenza, non perché sia nati in famiglie malavitose, ma perché la vivono quotidianamente. Credono fortemente al senso di appartenenza e fratellanza, sono ingenuamente convinti che possa esistere una camorra “buona” dalla parte del popolo e da essa ben voluta. Nell’incoscienza dei loro 15 anni, decidono che vale la pena provare quel gioco e tentare la scalata ai poteri forti, ma da quella scelta non si torna indietro.
Cosa funziona in La Paranza dei Bambini
La Paranza dei Bambini è il ritratto lucido, il racconto per immagini di quello che Saviano vuole trasmettere col suo romanzo e cioè che la malavita si serve sempre di più di giovanissimi affiliati per mandare avanti i suoi affari. E che, sempre più giovanissimi sono attratti da quel mondo perché lo vedono come un sistema “facile” per esaudire i propri desideri. Si vuole puntare l’attenzione sulla psicologia di questi ragazzini, sul loro modo di vedere e vivere il mondo, sulla loro fascinazione per il lusso, per il loro forte senso del dovere verso le loro famiglie, per il senso di riscatto perché per un contrabbasso porta liquori ricoperto d’oro e strass e una vacanza a Gallipoli vale la pena anche uccidere uno dei più importanti contrabbandieri di fumo di Napoli. Il pubblico alle volte sorride dell’ingenuità di questi ragazzini, ma è un sorriso amaro, perché proprio quelle cose che ci fanno sorridere sono quelle che hanno portato la fine dell’infanzia, dell’innocenza, dei giochi, degli amori, di questi ragazzini.
Perché non guardare La Paranza dei Bambini
Difficilmente si può trovare qualcosa che non funzioni in La Paranza dei Bambini , capace di mescolare molti elementi in modo equilibrato senza far prevaricare un aspetto più di un altro: le componenti psicologiche ed emotive, intimistiche, si allacciano bene ai momenti più tensivi, come in un tira e molla, in cui le scene si susseguono alternandosi in momenti di calma, in cui i ragazzini sono solo ragazzini, e in momenti fortemente duri, in cui quei ragazzini provano le armi e diventano come il loro corrispettivo adulto di Gomorra.
A differenza dei protagonisti di Gomorra però, questi ragazzini non sono nati in famiglie camorriste: e questo è il punto che ben viene enfatizzato, come desiderato anche da Saviano. Non si tratta più di cose interne alla malavita: si denuncia infatti un vuoto di cultura, che sembra essere il motivo principale di questa violenza dilagante.