La Llorona – Le lacrime del male: Il The Conjuring Universe, amplifica i suoi orizzonti con il primo spin-off della saga di Annabelle con il quale condivide il personaggio di Padre Perez interpretato da Tony Amendola.
1973 Los Angeles. Anna Tate-Garcia (Linda Cardellini), è una madre vedova con due figli da accudire e un impiego come assistente sociale che la porta molte ore lontano da casa. Durante un controllo di servizio presso una madre apparentemente fuori controllo, si imbatte suo malgrado nella maledizione della Llorona, lo spirito antico di una donna alla ricerca dei suoi figli, un’anima intrappolata tra il nostro mondo e l’aldilà, a causa di un folle gesto scaturito da un brutale raptus di gelosia per il quale ha affogato i suoi stessi figli. Coloro che ascolteranno nella notte le sue letali lacrime saranno maledetti fino alla morte.
Cosa funziona in La Llorona – Le lacrime del male
Prodotto da James Wan, La Llorona – Le lacrime del male, segna l’esordio alla regia di Michael Chaves, l’autore del pluripremiato cortometraggio “The Maiden“, che sembra aver stregato il talentuoso regista e produttore di origini malesi. Pubblicizzato come film indipendente, La Llorona, entra in tutto e per tutto nell’universo di The Conjuring grazie alla presenza del personaggio di Padre Perez (Tony Amendola) già incontrato precedentemente nella saga di Annabelle, altro spin-off dell’universo del terrore ideato da Wan.
Esteticamente accattivante e con un buon bilanciamento di tensione e suspense, non manca anche qualche lieve passaggio ironico, l’opera prima di Chaves, mette in scena una famosissima leggenda messicana, utilizzata per spaventare i bambini che non obbediscono ai genitori, con sufficiente profitto grazie alla completa riproduzione di schemi, situazioni, gestione degli spazi e delle inquadrature già apprezzate in passato nella serie. Intrattenimento e qualche saltello dalla sedia.
Perché non guardare La Llorona – Le lacrime del male
La produzione ha volutamente giocato sul sicuro confezionando un horror moderno che funziona ma che non offre nulla di nuovo. Al suo ottavo capitolo l’universo narrativo e produttivo del The Conjuring Universe inizia a mostrare il fianco alla ripetitività degli schemi. Le prima avvisaglie si erano viste nel recente The Nun – La Vocazione del male e anche La Llorona – Le lacrime del male, mostra gli stessi pregi e difetti. La formula funziona, e può ancora funzionare, ma deve essere necessariamente rivitalizzata. La scelta di un esordiente come Michael Chaves poteva regalare freschezza e coraggio di osare ma si è scelto invece di inserirlo forzatamente in un contesto già collaudato. Manca l’originalità.
La Llorona – Le lacrime del male è al cinema dal 17 aprile con Warner Bros. Italia