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La Conseguenza, recensione del dramma bellico con Keira Knightley

In uscita per 20th Century Fox La Conseguenza, dramma britannico a sfondo bellico con Keira Knightley. Nelle sale italiane dal prossimo 21 marzo

La Conseguenza (The Aftermath) è un dramma in costume con Keira Knightley, e tanto basterebbe a inquadrare la produzione all’interno di un continuum stilistico coerente. Il film britannico si pone nel solco della sua filmografia con un’ottica divistica d’altri tempi: quella del film cucito su misura attorno un/una determinata stella, e messo in piedi al solo scopo di vederla brillare. Questo giustifica anche il piuttosto mediocre comparto tecnico radunato per il film, dal regista televisivo James Kent, del tutto a digiuno di cinema, allo script tratto da un libro innocuo, nonché il corollario di co-protagonisti praticamente selezionati apposta allo scopo di non dare intralcio allo show della protagonista. Se si accettano questi presupposti, il film è una produzione accettabile.

Il film di Kent è un melodramma vecchio, vecchissimo stile, molto lineare e letterario, senza particolari scossoni. La Conseguenza racconta dunque di un triangolo amoroso su sfondo dell’appena conclusa Seconda Guerra Mondiale. La coppia di mezza età formata da Rachael (Knightley – che avrebbe 33 anni, ma dopo due decenni dedicati a questi film ha assunto una statura quasi venerabile) e Lewis Morgan (Jason Clarke) si trasferisce ad Amburgo. L’uomo, ufficiale inglese, sta conducendo le ultime operazioni di “liberazione” nell’ormai ex città nazista. I due occuperanno la casa di Stefan Lubert (Alexander Skarsgard), architetto e forse collaborazionista, costretto ad ospitarli. Entrambi i nuclei familiari conservano i lutti e le ferite traumatiche della guerra, e la costante assenza di Lewis favorirà un menage bovarista tra l’aristocratica inglese e il tormentato germanico.

Cosa funziona in La Conseguenza

La Conseguenza è un film di attori e poco altro. A livello immaginifico e visuale il grado di complessità è pressoché zero, e come si faceva una volta tutto il peso viene distribuito sulle spalle dei divi. I quali non sono il massimo, ma fanno il possibile: la Knightley è nel suo standard medio-alto, non è potente come in certi film (Colette) né sciapa come in altri (Anna Karenina). Ma ruoli del genere non li sbaglia più da tempo. Skarsgard è costretto al minimo sindacale di recitazione da un ruolo da giardiniere di Lady Chatterley (amante-strumento, funzionale a mettere in  crisi la coppia); Clarke è forse la sorpresa più interessante del film, nulla di clamoroso, ma concentrato il giusto da infondere vita a un personaggio altrimenti statico. Il resto scorre come acqua liscia, apre anche qualche spunto controverso potenzialmente interessante (il vissuto nazista dei tedeschi e l’impossibilità di conviverci), e risolve per la via più facile. E’ un melò, e lo spazio è tutto sui sentimenti: la mano è solida, e i toni non sbalzano mai verso il patetico.

Perché non guadare La Conseguenza

Nel complesso, in La Conseguenza la noia è il sentimento più persistente. Sono noiosi i personaggi (troppo ovvi), è noiosa la storia (con una sottotrama di ragazzini completamente aliena), ed è noiosa la messa in scena. La regia di Kent è forse il vero punto debole di un film che non riesce a sollevarsi dalla mediocrità. Se già La Conseguenza non cerca particolari sviluppi o avvitamenti nel suo piccolo dramma (il paragone con l’altro recente nazi-melò La Doleur è impietoso), l’autore del film non  fa praticamente nulla per catturare l’immaginario degli spettatori. Macchina fissa, campo-controcampo, dialoghi in interni e primi piani: non c’è un’immagine che resti, ed è facile trovarsi a pensare ad altro. Televisivo, si, ma nel senso più deleterio del termine.

La Conseguenza è un melodramma per chi sa quel che vuole. Un film-formula molto commerciale e abbastanza cinico, pensato da chi conosce i desideri di un certo pubblico e non si fa problemi a soddisfarli. Abbastanza competente, centrato su modelli cinematografici di 60-70 anni fa (contemporanei al setting, a onor di coerenza). Attori, lacrime, bei costumi. Pochissimo altro.

La Conseguenza è al cinema dal 21 marzo con 20th Century Fox

Regia: James Kent Con: Keira Knightley, Jason Clarke, Alexander Skarsgard, Floria Thiemann Anno: 2019 Durata: 108 min Paese: USA, Gran Bretagna Distribuzione: 20th Century Fox

About Saverio Felici

(Roma, 1993) Lavora nei campi dell'editoria e della produzione audiovisiva. Scrive e collabora tra gli altri con Point Blank, Nocturno e Cineforum.

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