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Hellboy (2019) – Neil Marshall e Mike Mignola tornano al cinema con una nuova versione del colosso Rosso

Hellboy (2019): In occasione del 25° Anniversario della nascita del personaggio creato da Mike Mignola, il troppo sottovalutato Neil Marshall, torna alla regia cinematografica firmando il nuovo e violentissimo adattamento di uno degli eroi a fumetti più famosi non realizzati da Marvel e DC Comics. 

A distanza di 10 anni da Hellboy: The Golden Army, diretto da Guillermo del Toro, Hellboy torna al cinema con un reboot cinematografico che prende le distanze dai suoi predecessori.  Hellboy (David Harbour) è un detective demoniaco del BPRD (Bureau for Paranormal Research and Defense) che difende il mondo degli umani dalle minacciose forze sovrannaturali che incombono sulla Terra. Viene inviato in Inghilterra in aiuto dell’Osiris Club per cacciare tre giganti ma al suo arrivo scopre la verità sulle sue origini e si ritrova suo malgrado ad affrontare la temibile e spietata Nimue, la Regina di Sangue (Milla Jovovich), un’antica strega del tempo di Re Artù, appena resuscitata e desiderosa di vendetta contro l’umanità.

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Cosa funziona in Hellboy (2019)

I due apprezzati capitoli diretti da Guillermo del Toro, vengono citati spesso per delineare i confini in cui un adattamento cinematografico tratto da un fumetto si deve muovere per essere autoriale senza smarrire l’integrità e le caratteristiche principali del personaggio. Del resto l’Hellboy interpretato da un bravissimo Ron Perlman manteneva inalterata tutta l’epicità sprigionata nelle tavole originali realizzate da Mike Mignola, ma il tutto veniva inserito in un contesto fantasy gotico e romantico caro al regista messicano ma lontano dall’immaginario del suo creatore. Tornato alla direzione di un lungometraggio cinematografico dopo il discreto Centurion (2009), Neil Marshall, mette da parte le atmosfere care a del Toro, senza eliminare ovviamente il fantasy e la mitologia che sono alla base del fumetto, per mettere in piedi una versione più matura e vicina alla versione cartacea. Sangue, violenza e atmosfere cupe sono la linfa vitale della filmografia del regista di The Descent – Discesa nelle tenebre, che per l’occasione ci regala un cinecomics al limite dello splatters in cui non manca l’ironia ma che si pone completamente in contrapposizione con i campioni d’incasso di Marvel Studios.

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Hellboy (2019) è un concentrato di violenza fisica in cui i protagonisti si scontrano e le teste si sfasciano. La mitologia si lega al fantasy e all’esoterismo, non stiamo ovviamente ai livelli di un horror e parliamo sempre di un cinefumetto, ma l’intento di dare al prodotto una linea più matura è tangibile, tanto nei toni che nella messa in scena. Non è un caso che in America il film è stato vietato ai minori di 17 anni. Il Red di David Harbour, uno dei sopranomi di Hellboy, è convincente ma è un lontano parente di quello di Perlman, anche se la caratterizzazione in superficie è praticamente la medesima. Il nuovo Diavolo Rosso di Harbour, risulta meno triste e malinconico del suo precedessore, che nascondeva un’aurea molto romantica, ed ha un solido e diverso rapporto con suo padre.  Non vive ai margini della società e non è una creatura celata al mondo ma anzi gira tranquillamente tra le strade. Promossi anche i due nuovi personaggi: Alice Monaghan (Sasha Lane) e Ben Daimio (Daniel Dae Kim), nuovi membri della task force. Menzione particolare la meritano la splendida ma poco sfruttata Milla Jovovich (Nimue la Regina di Sangue), Gruagach (Douglas Tait) e l’inquietante Baba Yaga (divisa tra Emma Tate e Troy James).

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Perché non guardare Hellboy (2019)

Non ci troviamo al cospetto di un film perfetto, le motivazioni dei villain sono poco caratterizzate, il tutto si basa sulla vendetta, e il bellissimo personaggio della strega Nimue è in parte poco sfruttato per dar spazio all’evoluzione di Hellboy e dei suoi nuovi compagni. Il limite più grande è da ricercare negli occhi di chi guarda. Diventa sempre più difficile per lo spettatore moderno accettare reboot o remake di film di successo tuttavia bisognerebbe sempre dare una chance al prodotto senza indossare i paraocchi. Contrariamente alle mega produzioni dell’universo MarvelHellboy (2019), ha goduto di un budget notevolmente limitato se paragonato alle produzioni di oggi ma anche ai suoi predecessori. Questo ha regalato al film un look da B-movie altolocato che è da sempre il marchio di fabbrica del suo regista ma che alcuni spettatori possono considerare un limite invece che un enorme valore aggiunto.

Realizzato e pensato come un B-Movie con i dollari, una caratteristica intrinseca delle produzioni di MarshallHellboy (2019) è un convincente e divertente reboot che probabilmente non profuma di fresco ma si dimostra più che fedele al fumetto.

Hellboy (2019) è al cinema dall’11 Aprile con M2 Pictures

Regia: Neil Marshall Con: David Harbour, Milla Jovovich, Ian McShane, Sasha Lane, Penelope Mitchell, Daniel Dae Kim, Thomas Haden Church, Sophie Okonedo, Brian Gleeson, Kristina Klebe Anno: 2019 Durata: 120 min. Paese: USA Distribuzione: M2 Pictures

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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