Facciamo ordine con Marie Kondo – Può un metodo di riordino portare alla Felicità?

Facciamo ordine con Marie Kondo: L’autrice giapponese di best seller di riordino felice Marie Kondo sbarca su Netflix per illustrare al mondo il suo metodo per ritrovare l’armonia nell’occidente malato di consumismo.

Nell’America opulenta, sopraffatta dalla cianfrusaglia, Marie Kondo è arrivata con la sua serie Netflix a spargere un po’ di saggezza orientale per salvare le enormi villette dei ricchi americani, e le famiglie che le abitano, nelle quali lo spazio non sembra bastare mai. Se volessimo fare un riferimento cinematografico in linea con la serie non potremmo non tornare alla mente a Fight Club quando Tyler afferma che “le cose che una volta possedevi ora possiedono te” perché in ultima analisi è questo che spesso avviene nell’agiato occidente nel quale si comprano compulsivamente cose, spesso a bassissimo costo, nella speranza vana di raggiungere una vita di valore che sembra non arrivare mai.

Perché guardare Facciamo ordine con Marie Kondo

Il metodo allude in ultima analisi, anche se mai esplicitamente, ai principi del minimalismo Zen secondo i quali il riordino della casa rappresenta uno dei mezzi attraverso i quali si esplica l’igiene mentale: e’ fondamentale tenere solo le cose che servono veramente e che si amano profondamente. Esattamente come per le funzioni fisiologiche giornalmente bisogna tenere solo ciò che “serve” veramente, a più livelli, in questo modo le cose acquistano valore e si libera energia. Il metodo promette infatti di ritrovare armonia, pace e liberare energia, tutte merci preziosissime nella quotidianità frenetica di tutti noi.

Cosa non funziona in Facciamo ordine con Marie Kondo

La serie è fondamentalmente concentrata sui passi del metodo, ad ogni puntata la dolcissima e sorridente Marie visita una casa e aiuta una famiglia a rivoluzionare la routine casalinga. La filosofia che c’è dietro rimane costantemente in sottofondo e si rimane concentrati sul metodo, probabilmente per evitare di addentrarsi in aspetti spirituali che avrebbero forse disturbato il target a cui è destinato il metodo in occidente. L’unico momento in cui questo aspetto fa capolino è l’iniziale “saluto alla casa” nel quale la famiglia saluta e ringrazia intimamente la casa. Maggiore coraggio nell’addentrarsi nelle declinazioni filosofiche e spirituali del metodo avrebbero conferito un valore aggiunto al valido metodo che senza riferimenti alla cultura di riferimento sembra solo una serie di consigli per casalinghe. Il rischio infatti è che ad un occhio poco attento la serie possa essere scambiata per l’ennesima puntata di Vite sommerse o Fratelli in affari.