Daruma View Diabolik sono io: Arriva al cinema come evento speciale, solamente per tre giorni l’11, 12 e 13 Marzo, il documentario dedicato al mitico ladro creato dalle sorelle Giussani.
Il docufilm diretto da Giancarlo Soldi, scritto dallo stesso in compagnia di Mario Gomboli, arriva in sala con Nexo Digital per raccontare un’insolita e affascinante ricostruzione della nascita di Diabolik. Un viaggio attraverso rari materiali d’archivio della casa editrice, con estratti dalle interviste alle sorelle Giussani, mamme del mitico criminale, insieme ad una incredibile indagine sullo sfondo che cerca di far luce sul mistero legato ad Angelo Zarcone, il disegnatore del Primo Numero di Diabolik, incomprensibilmente scomparso senza lasciare tracce.
Cosa funziona in Diabolik sono io
Il docufilm di Giancarlo Soldi, cerca di tracciare una narrazione avvincente miscelando un film di finzione ai rari documenti storici e alle dichiarazioni dei protagonisti presenti nel documentario. Il risultato è intrigante e interessante da un punto di vista antologico poiché vengono snocciolati molti aneddoti e curiosità sul celebre Diabolik. Per gli appassionati probabilmente molte delle nozioni all’interno del film sono poco rilevanti, ma per i non fan del personaggio può essere un ottima occasione per conoscere e apprezzare questa icona del fumetto italiano.
Soldi e con lui Gomboli, direttore responsabile nonché editore della serie Diabolik, hanno intelligentemente cercato di legare il documentario ad un’aurea di mistero, fondendo le nozioni storiche ad una fantomatica ricerca dello storico disegnatore del primo numero, Angelo Zircone, del quale si sono perse incredibilmente le tracce subito dopo la consegna delle tavole. Un evento ancora oggi inspiegabile, erano i primi anni’60, messo al servizio della narrazione. Gli aspetti più interessanti di Diabolik sono io, restano tuttavia i materiali d’archivio in cui scopriamo, per voce delle sue storiche autrici, le caratteristiche più importanti che hanno reso immortale questo spietato ladro e assassino del fumetto italiano.
Perché non guardare Diabolik sono io
Onestamente troviamo sempre difficile non consigliare la visione di un documentario. La conoscenza dovrebbe essere sempre al primo posto della propria lista delle cose da fare. Tuttavia Diabolik sono io, trova il suo limite proprio nella volontà di offrire al pubblico una storia di mistero e finzione oltre alla ricostruzione storica della nascita e successo del personaggio. La parte di finzione del film appare spesso sconnessa e non perfettamente riuscita. Le interpretazioni sono fin troppo televisive, quasi teatrali. Probabilmente ha influito il poco budget messo a disposizione, l’idea è interessante ma la sua realizzazione è fallace. Inspiegabile l’assenza di un capitolo legato al film dedicato al Diabolik diretto da Mario Bava.
