Il fenomeno videoludico di Nintendo torna al cinema con un live-action ricco di sorprese. Leggi la recensione di Pokémon Detective Pikachu!
Nonostante il brutto tempo che sta tormentando l’Italia da troppi giorni, domenica 5 maggio, stampa e pubblico non sono mancati al teatro 1 di Cinecittà World per l’attesissima anteprima Italiana di Pokémon: Detective Pikachu.
Un film del genere si preannunciava fin dal primissimo teaser un regalo inaspettato per tutti gli appassionati di questo franchise, in particolare per coloro che lo seguono fin dal 1996, o giù di lì, a seconda delle varie distribuzioni internazionali, e dopo la visione possiamo confermarlo!
Se vi siete limitati a vedere solo il primissimo teaser trailer, o avete resistito anche a quello, meglio così: perché Pokémon: Detective Pikachu è il classico lungometraggio che merita di essere goduto appieno, le tante sorprese racchiuse in meno di due ore vi regaleranno diverse emozioni, tra cui stupore, ilarità e commozione.
Per la sinossi basta limitarci a quella dell’omonimo videogioco, datato 2016. Il giovane Tim Goodman (Justice Smith, che abbiamo recentemente visto in Jurassic World – Il regno distrutto) incontra uno strano Pikachu con un buffo berretto da investigatore, e che sa parlare e comprendere il linguaggio umano ma solamente con Tim. Superati i primi momenti di confusione ed imbarazzo, i due legano e decidono di indagare sulla scomparsa del padre di Tim, avvenuta in maniera alquanto misteriosa.
Cosa funziona in Pokémon: Detective Pikachu
Adattare un Anime Giapponese in un live-action non è mai facile, sia se a provarci sono i Giapponesi che gli Americani, e infatti non ricordiamo grandi capolavori di questo genere, Yattaman di Takashi Miike a parte. Un live-action su una serie così lunga e variegata come quella dei Pokémon era dunque il sogno ma anche l’incubo dei veri appassionati, che non a torto temevano un “Dragonball Evolution bis”. Ma come abbiamo già accennato, fin dal primo teaser si intravedevano una grandi potenzialità, e la proiezione in anteprima ce lo ha confermato: Pokémon: Detective Pikachu è un regalo inaspettato e meraviglioso.
Per i fan, ma non solo: una storia come quella di Detective Pikachu, grazie alla regia e sceneggiatura di uno come Rob Letterman (Shark Tale e Piccoli brividi), e la vena comica di Ryan Reynolds in versione “tenero Deadpool giallo”, si rivelerà godibile anche per chi non ha mai sentito parlare di questi piccoli mostriciattoli tascabili. Ma anche per il cinema in generale può diventare il simbolo di una rinascita, perché può spianare la strada a un nuovo modo di trasporre Anime e videogiochi giapponesi. Dopo Detective Pikachu non è dunque più proibito sognare un live-action come si deve di Dragon Ball, solo per citarne uno.
La CGI utilizzata sui Pokémon risulta davvero efficace, rasentando la perfezione in alcuni esemplari. La storia diverte, ma non solo: ha anche al suo interno tanti messaggi sociali importanti, e soprattutto commuove tantissimo. Lo stesso sentimento dei migliori lungometraggi animati della serie, e gran merito va anche ai suoi attori in carne e ossa. Justice Smith è una perfetta variante di Ash Ketchum, Kathryn Newton ricorda parecchio Misty, ma se vogliamo prendere a paragone altri franchise, anche Bulma di Dragon Ball e April O’Neil delle Tartarughe Ninja. Per quel che riguarda gli interpreti più veterani, Ken Watanabe è già solo con la sua presenza una ciliegina sulla torta quando la storia parla di cultura giapponese, così come Bill Nighy si dimostra sempre adatto a queste storie fantasy.
Il doppiaggio di Pokémon: Detective Pikachu
Grandi interpreti originali doppiati decisamente alla grande nella nostra versione, sotto la direzione di un maestro come Leslie La Penna.
Abbiamo citato Ryan Reynolds e il suo Pikachu-Deadpool, non poteva dunque non esserci scelta migliore di confermare Francesco Venditti, il suo doppiatore quando interpreta il supereroe chiacchierone.
Ma a scanso di equivoci, Detective Pikachu non è affatto un film volgare o a “luci rosse”: il piccolo protagonista ha di Deadpool l’infinita chiacchiera, e anche se è irriverente e fa doppi sensi, quest’ultimi sono stati scelti per non essere capiti dai piccoli spettatori innocenti.
Ottime le scelte di Manuel Meli ed Emanuela Ionica sui giovani protagonisti, del resto sono due tra i migliori doppiAttori della loro generazione, mentre riguardo ai due veterani, dove c’è Watanabe c’è fortunatamente anche stavolta Haruhiko Yamanouchi, così come Gianni Giuliano su Billy Nighy.
Perché non guardare Pokémon: Detective Pikachu
Al momento sono stati registrati ufficialmente nel Pokédex… 809 Pokémon!
Sin dal primo trailer gli appassionati avevano scandagliato scena per scena per scoprire non solo i Pokémon animati presenti in quei frammenti, ma anche le tantissime citazioni. Nei cartelloni stradali, sui manifesti, sulle scritte luminose… Sarà interessante rifarlo quando uscirà in versione Home Video considerato che potenzialmente possono essere stati citati tutti… ma non sono tantissimi quelli che hanno un ruolo importante o pochi secondi di notorietà nella storia, quindi magari qualcuno sarà deluso nel non vedere in azione il suo Pokémon preferito. Naturalmente non poteva essere altrimenti, magari però si poteva evitare di ripetere tante volte le stesse apparizioni in favore di altri.
Un piccolissimo neo, a seconda dello spettatore, al quale la produzione può porre rimedio con possibili sequel. Noi ci speriamo. Intanto godiamoci questo capolavoro al cinema in Italia per tutti a partire da giovedì 9 maggio 2019 con Warner Bros. Pictures Italia.