Dopo il successo di critica e pubblico a Cannes, e un felice passaggio in altrettanti festival intorno al globo, l’ultimo film di Lee Chang-dong è finalmente arrivato nei cinema italiani grazie alla costanza e il supporto di Tucker Film nei confronti del cinema asiatico.
Burning – L’Amore Brucia racconta di Jongsu (Yoo Ah-in), un giovane fattorino con ambizioni letterarie che durante una consegna incontra Haemi (Jun Jong-seo), una sua vecchia conoscenza del paese natale che non lo ha mai dimenticato. I due iniziano una fugace relazione prima della partenza di Haemi per l’Africa che per l’occasione chiede a Jongsu di prendersi cura del suo gatto. Al suo ritorno però Haemi non è più da sola: ha conosciuto Ben (Steven Yeun) un giovane di successo, tanto ricco quanto affascinante ma soprattutto misterioso. Inizia così un singolare triangolo di vite in cui nulla sarà più come prima…

Cosa funziona in Burning – L’Amore Brucia
A 8 anni dal precedente Poetry il regista coreano Lee Chang-dong è tornato dietro la macchina da presa per esplorare ancora una volta il senso e i misteri della nostra esistenza. Basato sul breve racconto di Haruki Murakami, Granai Incendiati (incluso all’interno della raccolta L’Elefante Scomparso e gli altri racconti), il film riesce nell’intento di trasformare poche pagine di testo in un’opera di oltre due ore di durata che si sviluppa su più livelli narrativi. Uno spaccato sociale della Corea di oggi, ma anche del resto del mondo, la discrepanza tra le classi economiche, il sogno e il desiderio, il mistero e la rabbia ma soprattutto la vita e la morte.

Un mistery-thriller ansiogeno che scava all’interno delle inquietudini e le ombre dei suoi personaggi dei quali ne rileva a poco a poco le intenzioni attraverso indizi metaforici disseminati lungo la visione. Lee Chang-dong sceglie di raccontare il nostro tempo attraverso le complessità delle azioni dei protagonisti che talvolta appaiono banali ma nascondono dentro di sé il desiderio di lasciarsi andare alla libertà più sfrenata. Uscire fuori da una vita che ci omologa fin dalla nascita. Un film che non scende a compromessi con lo spettatore e che si prende i suoi tempi per ardere e bruciare lentamente davanti ai nostri occhi. Un thriller in cui non è tanto importante il chi, il dove e il quando ma il perché.

Perché non guardare Burning – L’Amore Brucia
Inutile nascondersi dietro ad un dito: Non è un film per tutti o meglio può diventarlo ma a patto di scendere a compromessi con la propria visione cinematografica. Il ritmo lento e compassato, la lunga durata (oltre le due ore), i personaggi poco caratterizzati (rispetto alla media dei film moderni), le loro azioni reali ma non concettualmente cinematografiche e il finale spiazzante ma non consolatorio, vi disorienteranno come hanno confuso la maggioranza dei critici e spettatori in sala durante la proiezione stampa.

Lasciate a casa il desiderio di linearità narrativa e di spiegoni moderni, gettatevi consapevolmente dentro l’ardere del fuoco di Burning, ne uscirete in ogni caso ustionati ma con la consapevolezza di aver vissuto la settima arte nel suo massimo splendore.
Burning – L’Amore Brucia è al cinema dal 19 settembre con Tucker Film