L’ Angelo del Male: Brightburn: Arriva in sala il supereroe maligno prodotto da James Gunn, il regista de I Guardiani della Galassia Vol 1 & 2, e diretto da David Yarovesky, giovane collaboratore di Gunn con all’attivo un mediocre Sci-Fi a tinte horror, The Hive (2014), che ha visto le luci della sala solo di sfuggita all’interno di alcuni festival cinematografici.
Kyle Breyer (David Denman) e Tori Breyer (Elizabeth Banks), sono una giovane coppia che non riesce ad avere figli. Una notte il loro desiderio viene esaudito e nel bosco adiacente alla loro casa si schianta un misterioso oggetto che si rivela essere una nave spaziale con all’interno un neonato. La coppia decide così di adottare questo bambino caduto dal cielo e se ne prende cura come se fosse il proprio figlio. Dopo 12 anni tutto sembra andare nel migliore dei modi, Brandon (Jackson A. Dunn), è cresciuto attraverso l’amore di due genitori amorevoli che tuttavia gli hanno nascosto un terribile segreto. L’avvento della pubertà permette a Brandon di scoprire il suo passato, i suoi superpoteri ma sopratutto la sua sadica natura. Non è giunto sulla terra per salvarci ma per distruggerci.
Cosa funziona in L’ Angelo del Male: Brightburn
“Cosa succederebbe se un bambino arrivato sulla terra da un altro mondo invece di dimostrarsi un eroe fosse qualcosa di molto più sinistro?”
Da questa premessa nasce il film prodotto da James Gunn e scritto dal fratello Brian e dal cugino Mark Gunn, autori anche della sceneggiatura di Viaggio nell’isola misteriosa, e diretto dall’amico David Yarovesky. Un progetto a conduzione familiare che racconta di una famiglia imperfetta che si ritrova in casa una perfetta macchina da guerra. L’ Angelo del Male: Brightburn prende in prestito la genesi di Superman per portare sullo schermo il primo vero e proprio supereroe del male, se non consideriamo ovviamente gli esperimenti della Troma, in cui Gunn ha mosso i primi passi, ma sopratutto il più recente Chronicles (2012), diretto da Josh Trank, che ci ha mostrato attraverso un finto found footage l’altra faccia dei superpoteri.
Citazione del supereroe di Krypton e citazionista, Brightburn, offre un intrattenimento solido in cui la trama è solo un pretesto per mostrare il perfido sadismo di un bambino del male. Un horror a tutti gli effetti, vietato ai minori di 18 anni in America e parzialmente tagliato nelle scene più splatters per evitare la censura in italia, offre una sceneggiatura e struttura molto lineare e poco originale che tuttavia nella sua natura, e messa in scena, mostra freschezza di intenti e soluzioni intriganti. Il film procede con un ritmo spedito per 90 minuti tiratissimi in cui facciamo la conoscenza della famiglia, prendiamo coscienza di Brandon e dei suoi poteri per poi vederlo agire come il più subdolo dei serial killer. Probabilmente, non lo sapremo mai, la creazione di questo bambino malvagio e bastardo è stato il vero motivo dell’iniziale allontanamento di Gunn dalla Disney.
Guardare per 90 minuti un bambino agire come il più scaltro degli assassini seriali con l’obbiettivo di distruggere la terra funziona, a patto di accettare determinati compromessi. Il finale azzeccato e spietato lascia margini per possibili seguiti. Da segnalare una divertente sequenza finale durante i titoli di coda, con la partecipazione di Michael Rooker, in cui un finto telegiornale ci annuncia la presenza di altre superminacce per l’umanità. In questa scena viene citato anche Saetta Purpurea di Super – Attento Crimine!!!, versione del supereroe di quartiere diretta da James Gunn prima del successo dei Guardiani Marvel.
Perché non guardare L’ Angelo del Male: Brightburn
Come già affermato in precedenza, Brightburn, non gode di originalità narrativa ma non è questo il vero difetto del film. Malgrado l’intrattenimento gustoso e la caratterizzazione estetica del super piccolo cattivo, notevole il look oscuro con la sua ansiogena maschera rossa, la genesi del male, così come il suo sviluppo, è un po’ tagliato con l’accetta. Scelta che può infastidire gli spettatori che richiedono una complessità di trama e indizi narrativi più articolati. Il tutto può risultare solo come un pretesto per mostrare il cataclisma di violenza che sussegue. Malgrado l’utilizzo di scene scure è visibile il poco budget messo a disposizione per gli effetti speciali che, sebbene non assolutamente dozzinali o di scarso livello, non possono competere con le produzioni dei film hollywoodiani di fascia A.
Con la speranza di un possibile successo al botteghino, e successiva creazione della Justice League del Male, consigliamo L’ Angelo del Male: Brightburn, agli spettatori che amano le contaminazioni di genere e il solido intrattenimento anche a discapito di un contenuto di sostanza più che di forma.
L’ Angelo del Male: Brightburn è al cinema dal 23 maggio con Warner Bros. Italia