Bird Box: Record di visualizzazioni per il nuovo “capitolo” della sci-fi horror postapocalittica, che Susanne Bier firma per Netflix. Nonostante il successo di pubblico davanti alla TV tutto sa di già visto e l’operazione funziona a metà nonostante l’ottima prova della Bullock.
Una misteriosa forza inizia a decimare la popolazione mondiale. Nessuno riesce a carpirne l’origine, ma una cosa è certa: chi la vede muore. Nel turbine di questo caos apocalittico Malorie (Sandra Bullock) si trova costretta a fuggire con i suoi due figli lungo un fiume per raggiungere l’unico posto che potrebbe essere sicuro. Per sopravvivere i tre dovranno intraprendere il viaggio con gli occhi bendati. Nel mentre, la memoria della donna ripercorre tappe e circostanze che l’hanno portata fino a quel punto.
Cosa funziona in Bird Box
Funziona tutta la prima parte, che pur ripercorrendo schemi già battuti (il/la protagonista che si trova improvvisamente al centro di un’apocalittica furia mortale collettiva e trova riparo assieme a un pugno di superstiti) trova un’inedita energia nell’esposizione violenta e implacabile di un racconto teso e serrato, come più non si potrebbe. Ottima l’interpretazione di Sandra Bullock, efficace e solida la regia della Susanne Bier.
Perchè non guardare Bird Box
Nella seconda parte scemano idee e vigore e Bird Box incappa nella ripetitività di schemi e modelli già visti troppe volte. Il film risulta inoltre eccessivamente lungo: venti minuti di meno lo avrebbero reso molto più scorrevole. Su tutto poi aleggia lo spettro offuscato ma percepibile di una qual certa fattura televisiva, la semplicità tematico-espositiva di un’operazione che sa di essere destinata al piccolo schermo e, anziché prendersi rischi, sceglie di aderire a un format, a uno standard, ai canoni prestabiliti del pubblico al quale va incontro.
Buon intrattenimento, che ben risponde all’intento dello spettatore medio di passare due ore comode e spensierate davanti alla TV. Nonostante il mestiere della Bier emerga in più tratti e il cast funzioni alla perfezione (oltre alla Bullock è da menzionare anche John Malkovich nel ruolo ormai a lui congeniale ma comunque nuovamente efficace del rude bastardo senza scrupoli), Bird Box emerge come un cocktail pure un po’ annacquato di “E venne il giorno” e “A Quiet Place”.
Sufficiente, senza infamia e senza lode, ma con un finale che più fiacco e telefonato non si potrebbe.