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Attori rinati: Keanu Reeves, il fascino di un ipnotico libanese hollywoodiano

Come sappiamo, il 16 Maggio, ovvero giovedì prossimo, uscirà sui nostri grandi schermi John Wick 3 – Parabellum, terza avventura della funambolica e acclamata saga inaugurata nel 2014 col primo, entusiasmante capitolo.

Interpretata nientepopodimeno che dall’affascinante, sempiterno Keanu Reeves. Un attore nato il 2 Settembre del 1964 a Beirut, in Libano, poi naturalizzato canadese e trapiantatosi a Los Angeles.

Un attore che dunque fra pochi mesi compirà cinquantacinque primavere ma che, a giudicare da come appare in formissima, appunto già nel trailer del succitato John Wick 3, pare che sia stato graziato e illuminato eternamente da madre natura d’una dionisiaca giovinezza perpetua cristallizzatasi nei suoi tratti virilmente immutabili. Come se il tempo non l’avesse scalfito più di tanto.

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Quindi, ci pare doveroso dichiararlo un attore rinato o meglio ritornato en pleine forme, un interprete assai versatile e dal percorso filmografico quanto mai altalenante e bizzarro che, proprio con quest’iconico, oramai epocale personaggio, John Wick, è ripartito in quinta dopo anni nei quali, onestamente, nonostante avesse continuato a lavorare stacanovisticamente a getto continuo, l’avevamo visto inflazionarsi in film di mediocre qualità. Anni in cui ha annaspato in produzioni poco riuscite, scialbe e dimenticabili, annegando perfino in commedie sentimentali di dubbio gusto.

Col character di John Wick, invece, proprio quando sembrava un attore decaduto e un po’ precipitato nell’oblio del dimenticatoio, ha risalito la china e adesso è di nuovo piacevolissimamente travolto da innumerevoli, allettanti proposte lavorative assai stimolanti e pregevolmente sofisticate.

Tutti noi cinefili ricordiamo i suoi ruoli migliori.

Ma, per i profani in materia, siamo qui ora a far veloce promemoria delle sue performance più incisive.

Dopo qualche pellicola misconosciuta, comincia già nel lontano 1986 a farsi notare con l’interessantissimo I ragazzi del fiume di Tim Hunter, recitando assieme a Crispin Glover e al mitico Dennis Hopper.

Quindi, lo vediamo in due ruoli minori ma efficaci ne Le relazioni pericolose di Stephen Frears e in Ti amerò… fino ad ammazzarti di Lawrence Kasdan ove, in compagnia di William Hurt, duetta spassosamente nel mettere ancor più nei casini il già inguaiato Kevin Kline.

Parti d’attore secondario per cui, però, viene subito notato. Il suo viso spigoloso, la sua recitazione elegantemente in sordina, il suo carisma magnetico non passano inosservati.

Ed ecco allora che fioccano i grandi film: Belli e dannati di Gus Van Sant, Point Break di Kathryn Bigelow, Dracula di Bram Stoker per la regia dello straordinario Francis Ford Coppola, Molto rumore per nulla di Kenneth Branagh, Piccolo Buddha del nostro Bernardo Bertolucci, Speed di Jan de Bont, L’avvocato del diavolo di Taylor Hackford e ovviamente il ruolo che lo consacra universalmente, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, ovvero quello di Neo nella serie Matrix.

Al che, come detto, Keanu, proprio all’apice della massima, mondiale notorietà, alterna film e interpretazioni sue di rilievo, come il sottovalutato Constantine di Francis Lawrence, a prove dimenticabili in film sinceramente brutti come Ultimatum alla terra.

Nel gran marasma a seguire, qualcosa di parzialmente buono c’è, come La notte non aspetta di David Ayer, A Scanner Darkly di Richard Linklater ma, in questo calderone, assistiamo anche a robaccia come 47 Ronin e Keanu si cimenta addirittura alla regia con l’assurdo Man of Tai Chi, un film comunque generalmente apprezzato dalla Critica americana.

Finalmente, dopo tanta confusione, ora possiamo definitivamente affermare che Keanu Reeves è tornato maestosamente.

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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