Finalmente nelle sale Alita: Angelo Della Battaglia, il film dalla gestazione ventennale diretto da Robert Rodriguez e prodotto da James Cameron, Jon Landau e David Valdes. Ma sarà all’altezza delle aspettative? Scopriamolo insieme.
Come vi avevamo anticipato a Luglio, l’idea di adattare il manga di Yukito Kishiro risale a una ventina d’anni fa, quando Guillermo Del Toro mostrò l’anime a James Cameron. Non potendo occuparsene di persona perché già impegnato con la produzione della saga di Avatar, il regista di Titanic decise di passare il testimone al giovane Rodriguez, che ha accettato la sfida. Oggi, Alita: Angelo Della Battaglia ha finalmente preso vita sullo schermo, e vede tra i suoi interpreti Rosa Salazar (Alita), Christoph Waltz (Dr. Ido), Keean Johnson (Hugo), Jennifer Connelly (Chiren), Mahershala Ali (Vector) e Ed Skrein (Zapan).
La storia del film verte intorno al personaggio di Alita (Rosa Salazar), ragazza cyborg (mente umana, corpo robotico) che viene rinvenuta dal Dr. Ido (Christoph Waltz) in una discarica – la stessa città in cui si svolge la storia, Iron City, viene definita “città discarica” nei confronti di Salem, la “città sospesa” – e dotata di un nuovo corpo. Al suo risveglio, Alita non sembra però ricordare nulla del suo passato, e nel corso del film, protagonista e spettatore tenteranno insieme di ricostruirne i pezzi e scoprirne gli effetti sul presente.
Cosa funziona in Alita: Angelo Della Battaglia
La superba tecnica di performance capture studiata e realizzata per il film incanta e stupisce – persino in un’era in cui di prodigi tecnologici ne vediamo ormai ogni giorno -, e carica di realismo le espressioni della ragazza guerriera, così come rende spettacolari le scene d’azione. E se di performance parliamo, sono da elogiare, proprio a questo proposito, quelle della Salazar, che dona umanità a un personaggio che di questo termine è ancora in cerca del significato; e quella di Waltz, che rende Ido ancor più protagonista di quello che concederebbe lo stesso racconto, ponendolo sullo stesso piano della sua protetta. Buon lavoro anche da parte di Jennifer Connelly e Ed Skrein, mentre poco risalto trova un comunque non privo di fascino Mahershala Ali (anche se più per merito dello stesso Ali, che della scrittura).
Perché non guardare Alita: Angelo Della Battaglia
Nonostante il profondo impegno da parte di cast e produzione, e il grande spazio creativo a disposizione, insito nel genere della storia qui raccontata (un misto di distopico, azione, cyberpunk e YA), Alita: Angelo Della Battaglia fatica a trovare una sua dimensione, e ad assicurarsi un coinvolgimento costante del pubblico. Molti adattamenti cinematografici soffrono, in genere, di un minutaggio eccessivamente tiranno. Qui, in realtà, si presenta il problema opposto: ci si concede di allungare ad oltranza una narrazione che, invece dei 122 minuti utilizzati, avrebbe potuto sopravvivere (e forse prosperare) fermandosi sui 100. Riducendo la lunghezza delle scene d’azione – sí grande polo d’attrazione del film, ma fino a un certo punto – e lo spazio dedicato in generale ai cacciatori di taglie – anche se la scena nel bar è forse uno dei punti forza del film -, diminuendo le ripetizioni in termini di plot, si sarebbe potuto ottenere un racconto più dinamico e con maggiore “magnetismo”. Gli stessi personaggi, al di fuori delle poche eccezioni nominate qualche paragrafo più sopra, non forniscono gli estremi per destare quella curiosità spasmodica che lo spettatore dovrebbe dimostrare in questi casi, prima che si arrivi alle dovute rivelazioni.
Alita: Angelo Della Battaglia potrà quindi non essere quel film che vi farà tornare più e più volte al cinema per vederlo, che vi farà correre sui social per realizzare petizioni per un possibile – e per cui, in realtà, sembra essere già stato predisposto – sequel, o restare svegli fino a tarda ora rimuginando su ogni punto oscuro della trama. Ma state pur certi che, visivamente, è un vero spettacolo, e che non sarà comunque uno spreco di tempo quello dedicato alla sua visione.
Alita: Angelo Della Battaglia sarà dal 14 Febbraio al cinema, distribuito da 20th Century Fox.