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Aladdin (2019): intervista esclusiva a Fabrizio Mazzotta, voce di Iago

Come molti appassionati del doppiaggio sanno già da tempo, tra le nuove voci del live-action Disney di Aladdin diretto da Guy Ritchie (leggi qui la nostra recensione) c’è anche Fabrizio Mazzotta, che presta la voce al pappagallo servo di Jafar Iago.

L’attore famoso per ruoli come Krusty il clown, Puffo Tontolone ed Eros in “C’era una volta Pollon ha raccontato in esclusiva per Daruma View come ha affrontato il doppiaggio di questo film, e il suo rapporto con il personaggio.

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Fabrizio, già diverse settimane fa hai esternato la tua felicità sui social, annunciando a tutti che il tuo sogno di doppiare Iago, dopo quasi 30 anni, si è avverato. Questo vuol dire che nel 1992 hai sostenuto il provino per il personaggio ma non andò a buon fine? Raccontaci dunque un po’ di questo tuo sogno.

Fabrizio Mazzotta: <<Nel 1992 furono fatti moltissimi provini per trovare la voce Italiana del pappagallo Iago. Venni chiamato fin dall’inizio a sostenere vari provini e man mano la concorrenza diminuiva, finché tra i papabili fummo solo in due: io e il bravo Marco Bresciani. Alla fine, proprio sul cosiddetto “filo di lana”, fu scelto lui e di certo ha fatto un ottimo lavoro, questo è innegabile. Però… Iago fu un personaggio che mi dispiacque molto non poter doppiare perché lo sentivo nelle mie corde. Quando ventisette anni dopo la Disney ha prodotto il live-action una nuova piccola speranza si è riaccesa in me. Ma neanche ero sicuro che Iago sarebbe apparso nel film! Diversi trailer dopo ho visto un pappagallo volteggiare ma …non parlava! Però alla fine, grazie a Roberto Morville della Disney e Fiamma Izzo sono riuscito a coronare il mio sogno. E non finirò mai di essere loro grato!>>

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Fabrizio Mazzotta sul palco del Romics

Parliamo adesso di questo nuovo live-action: quanto è stato difficile lavorarci?

Fabrizio Mazzotta: <<Devo essere onesto: non è stato particolarmente difficile. Solamente che in originale, in diversi punti, non si capiva se la scena dovesse rimanere in originale (nella colonna musica/effetti) oppure dovesse venire doppiata. Nel dubbio ho doppiato ogni verso gracchiante del malvagio pennuto! Poi, in corso di lavorazione, sono anche arrivati degli insert, delle scene aggiunte all’ultimo momento. In più abbiamo sempre doppiato due versioni della stessa battuta: una caratterizzata ma più “umana” e un’altra più “effettata”, più roca>>

La copia che vi hanno affidato per essere doppiata era molto segretata?

Fabrizio Mazzotta: <<Ho visto di peggio! No, era una copia anti-pirateria ma era abbastanza nitida per poter lavorare al meglio. Se non altro non avevo lo schermo nero da dove sbucava il cerchio che riprende solo la bocca! Insomma, qui Iago lo vedevo bene!>>

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Tempi di lavorazione corti o adeguati?

Fabrizio Mazzotta: <<Adeguati a un film cinematografico di questa levatura. D’altra parte è in questo modo che lavora Fiamma Izzo ed è il modo corretto per affrontare una direzione di doppiaggio per questo genere di film. Ci siamo presi tutto il tempo necessario senza badare agli orari. Magari fosse sempre così>>

Come ti trovi ad essere diretto da Fiamma Izzo?

Fabrizio Mazzotta: <<Conosco Fiamma da tanti anni. Ricordo che io lavoravo spesso al Gruppo Trenta, la società di doppiaggio che apparteneva al papà Renato Izzo, e a quei tempi Fiamma era poco più che una ragazzina e doppiava la Puffetta nella serie tv de I Puffi e Jennifer Beals in Flashdance. All’epoca non era ancora direttrice di doppiaggio. Poi col tempo lo è diventata e ora dirige con grande stima da parte mia i film che vediamo sul grande schermo. È una direttrice esigente (giustamente!) e confesso che ero un po’ intimorito. Invece è stata una lavorazione tranquilla, piacevole ma comunque accurata e precisa. Mi sono trovato veramente molto bene!>>

Leggi la recensione del film

Noi di Daruma View abbiamo visto il film in anteprima stampa, e abbiamo notato che Iago parla molto poco in confronto al Classico d’Animazione: sei rimasto deluso da questa scelta? Speravi in un pappagallo chiacchierone come Garibaldi in La carica dei 102, o Paulie nell’omonimo film sul pappagallo che parlava troppo?

Fabrizio Mazzotta: <<Ebbene si! Confesso di si! Prima che uscisse il film live-action immaginavo che Iago potesse chiacchierare come nel film di animazione ma così non è stato. Però a pensarci bene ha un senso: in un live-action di questo tipo, in cui è protagonista la città di Agrabah con i suoi eroi in carne e ossa, un animale troppo chiacchierone avrebbe distorto il climax. Vedere animali che parlano in continuazione ha ovviamente senso per Il libro della giungla o Il Re Leone ma qui i toni andavano smorzati: è un altro tipo di storia!>>

Ultima domanda riguardo all’attuale momento creativo della Disney, dove scarseggiano le opere originali ma aumentano i remake, prequel o sequel dei loro storici film: sei soddisfatto di queste scelte o speri che questa fase finisca al più presto?

Fabrizio Mazzotta: <<Devo dire che, in linea di massima, i film in animazione non temono il confronto con i live-action. Ma non è affatto una questione nostalgica! È che per alcuni film ricalcare pedissequamente l’originale secondo me non ha senso e lo stesso dicasi per altri che se ne discostano un po’ troppo. È difficile trovare la giusta misura e, a mio parere, pochi film sono riusciti nell’intento. Penso a Cenerentola (ma lì c’era Kenneth Branagh alla regia, mica bruscolini!) per esempio. Invece “La Bella e la bestia” ha diversi difetti di sceneggiatura! Tuttavia non spero affatto che questa fase finisca: la pluralità di scelta è sempre un’ottima cosa. A chi piace questo genere è giusto che se lo goda, visto che fino ad ora sta facendo fruttare guadagni alla Disney! Tra l’altro Aladdin a me è piaciuto parecchio!>>

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