Recensione di Venom di Ruben Fleischer con protagonista Tom Hardy, un cinecomic completamente staccato dal Marvel Cinematic Universe e quasi del tutto dal fumetto originale, ma che riesce comunque ad essere un film convincente nonostante i tagli effettuati grazie a un ottimo umorismo nero.
Un’astronave della Life Fondaution precipita in Malesia, portando sulla Terra non solo vittime e macerie, ma anche quattro creature aliene. Esseri simbionti che sono oggetto di studio della società, il cui presidente Carlton Drake (Riz Ahmed), talmente ossessionato dal trovare nuovi pianeti abitabili, utilizza per far esperimenti su esseri umani, violando ogni regola del caso. Circostanze sospette che attirano l’audace giornalista investigativo Eddie Brock (Tom Hardy), che suo malgrado entrerà in contatto proprio con uno di questi “parassiti”, il sanguinario Venom. Riuscirà a sopravvivere a questa esperienza, e soprattutto, superarla?
Personaggio Marvel Comics nato nel marzo del 1988 dalla mente di David Michelinie e Todd McFarlane, il suo primo film da assoluto protagonista non lo vede solo separato dall’Uomo Ragno, ma anche, almeno al momento, dal Marvel Cinematic Universe, essendo una produzione Columbia Pictures/Sony (come i film di Spider-Man, del resto). Un live-action che nei primi giorni di programmazione ha già diviso i fan e la critica, con il bicchiere statisticamente più mezzo vuoto. Ma non per tutti, naturalmente. C’è chi, come il sottoscritto, ha visto del buono in questo lungometraggio dedicato al più cattivo anti-eroe della Casa delle Idee, ma sopratutto non per il pubblico che si è riversato in massa al cinema al suo arrivo in sala.
Cosa funziona in Venom
La cosa migliore di questo cinecomic è, quasi a sorpresa, l’ironia. Quest’ultima ormai è utilizzata a sproposito, soprattutto presso la Casa di Topolino, ma almeno stavolta funziona. Non siamo ai livelli di Deadpool (che ad essere sinceri più che cinecomic sono film d’azione demenziali), ma rispetto al Marvel Cinematic Universe è capace di essere più dark, e a strappare risate spontanee a chi è più grande, effettivamente o mentalmente, di 13 anni.
La CGI non è eccellente, ma comunque molto buona, con sequenze d’azione decisamente godibili, soprattutto quelle in moto che ricordano tanto Ant-Man and the Wasp (anche lui girato a San Francisco del resto), mentre per quel che riguarda gli attori?
Rendiamo grazie anche su questo alla Sony perché, se fosse stato per la Disney, avremmo avuto un ospite di Venom alla Tony Revolori, un Flash Thompson politicamente corretto e con il fisico tutt’altro che da palestrato. Tom Hardy ricorda invece molto bene fisicamente l’ Eddie Brock dei fumetti, e riesce a trasmettere ottimamente la grande lotta interiore per sopravvivere e poi controllare il nero Alieno.
Perché non guardare Venom
Inutile fare il confronto con i particolari del fumetto originale perché, come già accennato, fin dal principio è diverso, vista la scelta dell’esclusione di Spider-Man (Eddie Brock infatti non viene infettato da Venom a New York per “colpa” di Peter Parker). Ma non è questo il principale problema: molti semmai si sono lamentati e si lamenteranno per la mancanza di violenza del personaggio. Un film che effettivamente è visivamente edulcorato, nel senso che in diverse occasioni si capisce che è morto o è stato ferito qualcuno, ma appunto non si vede dettagliatamente o rimane come una sorta di scena fuori inquadratura. Momenti che se inseriti potevano regalarci più di una ciliegina sulla torta, e chissà se non compariranno in una futura edizione Home Video, ma purtroppo non è il primo e non sarà ultimo film d’azione ad essere alleggerito: il verde dei dollari conta più del rosso del sangue. Perplessità invece sul doppiaggio italiano, con Adriano Giannini, doppiAttore eccezionale (il nostro miglior Joker dopo Riccardo Peroni) forse dotato di un timbro troppo leggero per il forzuto giornalista. Ma appunto, parliamo col condizionale, perché prima di giudicare un lavoro inadeguato bisognerebbe aver ascoltato anche la tonalità originale, cosa che non è stata possibile con una sola proiezione stampa romana.
Venom di Ruben Fleischer (Benvenuti a Zombieland, 30 Minutes or Less e Gangster Squad) non sarà dunque un cinecomic artisticamente indimenticabile, ma in meno di due ore ci regala almeno lo stretto indispensabile, oltre a un rimando, voluto o meno, a “La piccola bottega degli orrori” sul finale.
Conclusione dettata anche da lunghissimi titoli di coda, in cui vediamo due scene post-credit:
una legata a un possibile sequel (di questi tempi, difficile esserne sicuri) l’altra invece è del tutto distaccata, ma assolutamente imperdibile: qualche minuto di “Spider-Man: un nuovo universo”, il nuovo film d’animazione sul personaggio, la cui uscita è prevista per il 20 dicembre 2018.