Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità: La recensione del film diretto da Julian Schnabel con protagonisti Willem Dafoe, Oscar Isaac e Mads Mikkelsen, al cinema dal 3 Gennaio 2019 distribuito da Lucky Red. Presentato in anteprima mondiale in concorso alla 75ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 3 settembre 2018, ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile di Willem Dafoe.
Il film si concentra sul periodo che Vincent van Gogh (Willem Dafoe) ha passato nella regione di Arles tra il febbraio del 1888 e il maggio del 1889 prima della sua scomparsa.
Cosa funziona in Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità
Per la performance strepitosa di un Willem Dafoe (che per la sua interpretazione ha vinto la Coppa Volpi a Venezia) e per un memorabile dialogo tra questi e Mads Mikkelsen, da appuntare sul taccuino.
Perché non guardare Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità
Per l’indole fastidiosamente pretenziosa che aleggia su tutto, quella del peggior “finto film d’autore” che a suon di lirismi vacui ricerca invano spessore e profondità tematici. Non ci sono scavo né emozione, approfondimento o pathos, e perfino la regia si mostra deludente – quando a tratti addirittura improponibile – nel percorrere la strada sempre incerta e traballante di un estetismo smaccato e vuoto.
Una delle più cocenti delusioni dello scorso Festival di Venezia, che vanifica l’ottima prova di un grande attore e arranca tedioso e inconcludente per due interminabili ore. Troppo spesso quelle che vorrebbero essere idee emergono invece come virtuosismi scialbissimi, da primo anno di scuola di cinema.
Forse è tra tutti il peggior film di sempre dedicato al celeberrimo pittore. Correre a riguardarsi “Brama di vivere” di Vincente Minnelli.
Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità sarà al cinema dal 3 gennaio 2019 grazie alla distribuzione di Lucky Red