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Una luna chiamata Europa – Recensione del film di Kornél Mundruczó

Una luna chiamata Europa: Il nuovo film dell’autore ungherese che nel 2014 vinse la sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes

In Una luna chiamata Europa, Aryan è un giovane profugo che viene ferito mentre cerca di attraversare illegalmente il confine tra Serbia e Ungheria e perde di vista il padre, in fuga con lui. Sopravvissuto, scopre di aver guadagnato un superpotere: può levitare, alzarsi fino a 40 metri da terra. Il dottore che lo sta visitando, il poco cristallino e quasi radiato dall’albo Gabor Stern, decide di far fruttare questa sua nuova capacità per liberare se stesso dai debiti e il ragazzo dal centro di accoglienza.

Kornél Mundruczó è un autore avvezzo al Festival di Cannes, dove questo film è stato presentato in concorso. Nel 2014 il suo White God-Sinfonia per Hagen, vinse la sezione Un certain regard, con una storia metaforica di cani, abbandoni, restrizioni e Budapest. Con Un luna chiamata Europatitolo italiano che spiega quello originale, Jupiter’s Moon, c’è infatti uno dei satelliti che gira intorno al pianeta blu che ha il nome del continente che ci ospita, la metafora non è più tanto velata. Siamo sempre a Budapest e il protagonista è un rifugiato costretto a scappare dalla sua terra, affrontare mille peripezie nonché  rischiare la vita per arrivare in un posto che sia la sua nuova casa. L’unico modo per evitare tutto ciò sarebbe riuscirsi a sollevare al di sopra di ogni difficoltà. Librarsi dalla bruttezza, dall’orrore. Il potere acquisito permette a Aryan di sorvolare i campi di accoglienza, evitare gli assalti della polizia, e venire usato come fenomeno da baraccone da Stern, troppo impegnato a inseguire i suoi problemi per avere a cuore qualcosa di più grande.

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Cosa funziona in Una luna chiamata Europa

Il film è visivamente molto interessante, con la macchina da presa in continuo movimento attorno ai suoi attori e con scene di inseguimento e esplosioni con le quali Michael Bay si troverebbe d’accordo, la narrazione ha degli intoppi che vengono agilmente superati dalla fantasia che governa l’intero intreccio.

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Perché non guardare Una luna chiamata Europa

La frammentarietà della sceneggiatura, che non segue un reale sviluppo narrativo potrebbe essere un problema. La storia principale, quella di Aryan intenzionato a ritrovare suo padre con ogni mezzo necessario è chiara, mentre sembrano tratteggiate e a volte poco chiare le ragioni di Stern e di Lazlo, la sua nemesi.

Una luna chiamata Europa sarà in sala a partire dal 12 luglio.

Regia: Kornél Mundruczó Con: Merab Ninidze, Zsombor Jéger Paese: Ungheria Durata: 100 Min Distribuzione: Movies Inspired

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