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Tomb Raider (2018) – Alicia Vikander veste i panni di Lara Croft in una versione che ridicolizza i suoi predecessori

Tomb Raider: A distanza di 15 anni dal deludente “Tomb Raider – La culla della vita”, il secondo capitolo cinematografico con protagonista Angelina Jolie, Lara Croft torna in sala con l’adattamento della sua nuova saga di giochi realizzata da Crystal Dynamics nel 2013. Un reboot cinematografico che segue quello videoludico e vede protagonista una Lara più giovane, inesperta e sopratutto con “meno tette” rispetto ai vecchi capitoli. 

Abbandonata dal padre, partito sette anni prima per l’oriente, la giovane Lara Croft (Alicia Vikander) vive la sua vita barcamenandosi tra lavori sottopagati e duri allenamenti in palestra. Determinata a trovare la sua strada nel mondo, è riluttante all’idea di riconoscere la scomparsa del padre e per questo, si rifiuta di firmare le carte che le consentirebbero di entrare in possesso dell’intero patrimonio dei Croft. Arrestata per aver partecipato ad una gara clandestina di caccia alla volpe, Lara, viene informata da Ana Mille (Kristin Scott Thomas) che il patrimonio di famiglia è a rischio di sequestro se non accetta di firmare i famosi documenti. Durante l’incontro con il notaio scopre però un indizio che la mette a conoscenza dell’ultima destinazione dell’amato genitore. Decide così di lasciarsi tutto alle spalle e partire alla ricerca di una tomba leggendaria nascosta su di un’isola mitologica.

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Cosa funziona in Tomb Raider

Il regista norvegese Roar Uthaug, dirige il suo primo film internazionale dopo le buone prove realizzate in patria con Dagmar – L’anima dei vichinghi  (Escape) e The Wave, due discrete pellicole di genere che lo hanno portato alla corte della Metro-Goldwyn-Mayer per la realizzazione di questo nuovo adattamento delle avventure di Lara Croft. Un film basato sull’omonimo videogioco del 2013 sviluppato da Crystal Dynamics, distribuito da Square Enix, che ha di fatto riavviato la saga con profitto e con il consenso quasi unanime dei videogiocatori. Questo restart di Tomb Raider vede infatti protagonista una Lara più giovane e meno prosperosa della sua controparte originale. Un restyling, non solo grafico, che ha di fatto rilanciato un brand che negli ultimi anni era stato sorpassato, nel cuore degli appassionati dei cacciatori di tesori, dalle avventure di Nathan Drake della saga di UnchartedIn virtù di tutti questi cambiamenti è stata chiamata ad impersonare la celebre Lara, la bella Alicia Vikander che, a dispetto delle inutili lamentele dei profani, si è rivelata la scelta giusta per il ruolo.

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Pensato come un film d’avventura, a metà strada tra la genesi dell’eroina,un film d’azione e una caccia al tesoro all’Indiana Jones, questa nuova versione in celluloide di Tomb Raider, si rivela come uno dei migliori film tratti dai videogiochi di sempre. Ci riesce grazie alla ferrea volontà di mantenere i punti cardine del personaggio e della storia del gioco, adattandoli però ottimamente ai tempi narrativi e stilistici del cinema. Un film ricco di azione e mistero, capace di gestire con profitto dialoghi, scontri, momenti epici e drammatici. Un ottima rappresentazione del Girl Power, meritevole di rappresentare le donne più del troppo decantato Wonder Woman.

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Perché non guardare Tomb Raider

I giocatori incalliti molto probabilmente non apprezzeranno le licenze narrative della storia che, pur essendo basata sul gioco del 2013, rivede per buona parte il racconto e i suoi personaggi. Gli spettatori più pignoli invece non apprezzeranno l’intrattenimento senza pretese realizzato, lontano anni luce dalla creatività artistica di un capitolo di Indiana Jones. Ci sarebbe poi da chiedersi perché guardare Tomb Raider e cercare Harrison Ford ma questo è un altro paio di maniche. Molte delle trappole e dinamiche proposte nel film profumano sicuramente di già visto e, nonostante l’ottima qualità visiva, in alcune parti l’utilizzo della CG è fin troppo evidente.

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In definitiva questa nuova avventura cinematografica di Tomb Raider è promossa, non solo per quanto riguarda la fedeltà del personaggio e del gioco ma anche per il buon intrattenimento proposto. La Lara Croft di Alicia Vikander ridicolizza la vecchia versione della Jolie. Se son rose fioriranno.

Regia: Roar Uthaug Con: Alicia Vikander, Dominic West, Walton Goggins, Daniel Wu, Kristin Scott Thomas, Alexandre Willaume-Jantzen, Leo Ashizawa, Adrian Collins, Vere Tindale, Hannah John-Kamen, Nick Frost Anno: 2018 Durata: 118 min. Paese: USA Distribuzione: Warner Bros Italia

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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