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Sonia Scotti: intervista alla grande doppiatrice italiana

Classe 1945, Sonia Scotti si può considerare una delle più grandi memorie del doppiaggio ma anche del cinema Italiano, dato che ha esordito nel 1951 in “Bellissima” di Luchino Visconti, in cui canta “Trieste mia”, per poi proseguire nel 1965 con “La industria del matrimonio” di Fernando Ayala (regista argentino, Paese in cui Sonia Scotti ha vissuto per molti anni), e “Camere da letto” del 1997 di Simona Izzo.

Una famiglia di attori, la sua, suo fratello è Eugenio Marinelli (padre di Luca, star in “Lo chiamavano Jeeg Robot”), ed è stata sposata con l’indimenticato Vittorio Amandola, padre dell’attuale dialoghista del Trono di Spade Matteo.

Il curriculum di Sonia Scotti è decisamente notevole, ha doppiato talmente tanti film (è la voce ufficiale di Whoopi Goldberg) e cartoni animati (il più famoso è sicuramente Ursula ne La sirenetta di John Musker e Ron Clements) che sarebbe impossibile intervistarla per tutti, ma intanto, ecco qualche risposta, anche a riguardo di doppiaggi meno noti ai più, in questa intervista esclusiva concessa a noi di Daruma View:

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Sonia Scotti ha doppiato Kala, la mamma gorilla di Tarzan, nel film Disney 1999

Sonia Scotti, cosa ci può raccontare del doppiaggio di Kala nel Classico Disney Tarzan del 1999?

<<Me lo ricordo, un cartone bellissimo, molto emozionante, mi dispiacque non poter cantare la canzone, non ero io, per questioni varie soprattutto di tempo non potei farlo. Io quando affronto i cartoni animati li affronto sempre con l’animo di un bambino sapendo che vanno per i bambini>>

Lei ha prestato la voce anche al personaggio di Yubaba del film d’animazione di Hayao MiyazakiLa città incantata”, che è stato doppiato nel 2003 e ridoppiato nel 2014:

<<Lì mi sono proprio divertita, anche perché mi hanno lasciato molto libera quindi diciamo che è stata tutta un’invenzione, e l’ho doppiata in entrambe le occasioni>>

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Oltre a Yubāba, ne “La città incantata” Sonia Scotti ha doppiato anche Zenība

Lei ha avuto un ruolo in un altro grande film d’animazione, Z la formica, insieme a tre grandi doppiatori che purtroppo oggi non ci sono più: Ferruccio Amendola, Sergio Fiorentini e Oreste Lionello. Un giudizio riguardo al film, e un ricordo di questi tre suoi illustri colleghi?

<<Me lo ricordo benissimo, ero la regina delle formiche, molto ben realizzato e anche con un significato importante. Quei tre che hai citato tu sono tre pietre miliari di questo mestiere. Con Ferruccio Amendola ho lavorato poco perché lui era in un’altra società di doppiaggio, però ce l’ho avuto come direttore, in un film su “Alice nel paese delle meraviglie” (film per la televisione del 1999 con Tina Majorino, Martin Short, Gene Wilder, Christopher Llyod e Ben Kingsley, n.d.r.) in cui facevo lo Stregatto che aveva la voce di Whoopi Goldberg, e lui si divertiva molto nel dirigere questi film. Sergio Fiorentini l’ho conosciuto di più, una persona meravigliosa, di grande carisma, molto onesta intellettualmente, lui recitava come parlava, era di una semplicità eccezionale. Oreste Lionello l’ho incontrato, ma con lui purtroppo non ho mai lavorato, altro genio assoluto. Dialoghista meraviglioso, attore strepitoso. Nel doppiaggio era inarrivabile in certi ruoli. Fantastico, indimenticabile>>

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Sonia Scotti ha doppiato in “Z la formica” la Regina, madre della principessa Bala

Sonia Scotti, lei si occupa molto anche di direzione del doppiaggio, cosa ne pensa delle nuovissime generazioni di questo mestiere? Ci sono nuovi elementi interessanti?

<<Devo essere sincera, non ce ne sono tanti, forse più ragazze che ragazzi. Non so da cosa dipenda, forse è che vogliono tutto subito, non studiano, non hanno scuole, non hanno le basi. Ogni tanto ne spunta qualcuno dove pensi di poter puntare però poi come direttore non hai neanche il tempo di insegnargli le cose. Infatti quando capitano prodotti dove si ha un pochino più di tempo gli attori sono tutti molto più contenti di avere tempo e di poter ragionare su quello che fanno. Purtroppo il Dio Denaro ha ammazzato questo mestiere>>

Cosa si prova nel doppiare un’attrice come Judi Dench?

<<L’ho doppiata in tutti gli 007, e anche in altri film come “Assassinio sull’Oriente Express”. È meraviglioso doppiarla perché è una grande attrice, quando sono bravissime è più facile doppiarle, perché ti appoggi su di loro, non devi inventare niente, le dai la tua anima e loro se la prendono tutta, quando sono brave è molto facile. Quando non lo sono, e capitano, credimi, soprattutto nelle serie tv, noi le nobilitiamo per quello che possiamo, però è una grande fatica>>

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Sonia Scotti ha doppiato Judi Dench in tutti i suoi film della saga di 007, tra cui Skyfall

Ha mai incontrato di persona qualche attrice a cui ha prestato la voce?

<<No, nessuna, peccato ma loro sono anche forse contrari ad essere doppiati, non capendo che in Italia e in buona parte dell’Europa non è proprio possibile che non esista il doppiaggio, con i sottotitoli perderesti il 50% del film e delle loro magnifiche espressioni. Qualche mio collega li ha incontrati gli attori americani, loro sono stati molto gentili, ma con una certa distanza. Non sono molto propensi ad essere doppiati. Per non parlare degli attori francesi, che sono i peggio, per loro il doppiaggio è una schifezza>>

Qualche anticipazione su un suo lavoro in uscita?

<<Ho appena diretto una serie tv storica di tre puntate che va in onda il 19 su Focus, “La guerra delle polveri” (Gunpowder, con protagonista Kit Harington, n.d.r.), ambientata nel 1600, in costume, è bellissima. Ne abbiamo doppiate al momento tre, non sappiamo se ce ne saranno delle altre, queste tre sono veramente eccezionali, e sembra che sia stata doppiata molto bene, almeno così ci dicono>>

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