Home / RECENSIONI / Commedia / Sogno di una Notte di Mezza Età: Daniel Auteuil alla sua quarta regia, in coppia con Gerard Depardieu

Sogno di una Notte di Mezza Età: Daniel Auteuil alla sua quarta regia, in coppia con Gerard Depardieu

Il francese Daniel Auteuil torna dietro la macchina da presa per una commedia a quattro: con lui Gerard Depardieu, Sandrine Kiberain e Adriana Ugarte 

Difficile dire cosa abbia trovato Daniel Auteuil di fronte allo script di Sogno di una Notte di Mezza Età. Dopo aver esordito alla regia con tre film in costume su commissione tratti da Marcel Pagnol (mai portati in Italia), l’amatissimo attore francese era evidentemente in cerca di un progetto più personale: di fronte a una scelta apparentemente infinita, Auteuil ha optato per un film molto teatrale, su piccola scala, di regia pressoché nulla. Sogno di una Notte di Mezza Età è una commedia alla francese contemporanea molto standard, farsetta matrimoniale in interni di alta società, per l’occasione condita da venature surreali da sit-com. Oltralpe, la “commedia radical-chic” è un genere radicato e apprezzatissimo anche a livello popolare (al contrario dell’Italia, dove dopo due decenni di egemonia questo tipo di cinema scacciapensieri è ormai in caduta libera); è comunque bizzarro come un divo come Auteuil si sia lasciato sedurre da un progetto di così poco conto. Come se il ruolo di mestierante semi-televisivo sia il massimo cui aspirasse.

In Sogno di una Notte di Mezza Età (ottimo titolo italiano per Amoreaux de ma Femme), Daniel (Auteil) è un uomo  timido e impacciato, sposato con la possessiva Isabelle (Sandrine Kiberlain) che sogna inconsciamente di lasciare. Il vecchio amico Patrick (Depardieu) organizza una cena per presentare alla coppia la sua nuova fiamma, Emma. La sera dell’incontro a quattro, la sorpresa: Emma ha il viso e il corpo di Adriana Ugarte. Spagnola, con vent’anni di meno, manderà in subbuglio la coppia di sposati e gli ormoni sopiti di Daniel. Che passerà il resto della serata a fantasticare a occhi aperti sulla nuova compagna dell’amico, in maniera sempre più evidente, con prevedibili esiti da commedia degli equivoci.

sogno di una notte di mezza età 2

Cosa funziona in Sogno di una Notte di Mezza Età

Sogno di una Notte di Mezza Età è ovviamente un film di attori. In mancanza di una storia o di uno sguardo forte, rimane una farsa di coppie molto facile e lineare, costruita su quattro stereotipi altrettanto inquadrati (marito 1, ometto succube; moglie 1, isterica e castrante; marito 2, disinvolto e donnaiolo; moglie 2, seducente e tentatrice). Nella gabbia teatrale della storiella, lo spazio di manovra è poco. A deludere sono però a sorpresa i due mostri sacri, tra Auteil macchietta balbettante alleniana di rara sgradevolezza, e un Depardieu ormai ai minimi della voglia. Di contro, a catalizzare l’attenzione sono le signore: Kiberlain fa il possibile per infondere vita ad un personaggio  ingrato come quello della moglie antipatica, mentre Ugarte, già scoperta da Almodovar, è splendida e regge alla grande quello che in fondo è il ruolo da protagonista. Auteil ne sa valorizzare il corpo e la bellezza, e trova in lei l’unico guizzo del film. Una certa sensualità di fondo è forse il valore più visibile di Sogno di una Notte di Mezza Età, nonché il principale tratto distintivo di questo genere di film rispetto ai suoi castissimi epigoni italiani.

sogno di una notte di mezza età 3

Perché non guardare Sogno di una Notte di Mezza Età

Irrimediabilmente, Sogno di una Notte di Mezza Età è piatto. L’unità di spazio e tempi teatrale, al cinema, funziona solo se coadiuvata da ritmo e inventiva di messa in scena: qui mancano entrambe le cose, e una volta capito “il punto” (la trovata delle fantasticherie, un po’ Walter Mitty un po’ Scrubs), rimangono solo una marea di piani americani e campi-controcampi di gente seduta. Sogno di una Notte di Mezza Età procede orizzontale, come una pièce, appoggiandosi a una struttura di scene reiterata all’infinito (dialogo-fantasticheria-risveglio), senza la briga di strutturare i tre atti in crescendo. Si vorrebbe fare un  po’ di surrealismo (dove finisce il sogno e iniziala realtà?), ma lo spettatore preparato non ci casca mai. E dopo venti minuti, ha tutto già stufato.

Film facile e con pochissimo per cui farsi ricordare, Sogno di una Notte di Mezza Età non è un passo avanti nella carriera di Daniel Auteil, né lo show che ci si aspetterebbe dal suo quartetto di protagonisti. Troppo semplice, troppo povero, un colpo a vuoto insospettabile.

Sogno di una Notte di Mezza Età sarà in sala dal 18 ottobre con Eagle Pictures

Regia: Daniel Auteuil Con: Daniel Auteuil, Gerard Depardieu, Sandrine Kiberlain, Adriana Ugarte Anno: 2018 Nazione: Francia Distribuzione: Eagle Pictures Durata: 84 min

About Saverio Felici

(Roma, 1993) Lavora nei campi dell'editoria e della produzione audiovisiva. Scrive e collabora tra gli altri con Point Blank, Nocturno e Cineforum.

Guarda anche

kung-fu-panda-4-recensione-film-copertina

Kung Fu Panda 4 – Il ritorno di Po nel film Dreamworks – Recensione

Kung Fu Panda 4: In sala il quarto capitolo con il Panda più atletico mai …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.