Ocean’s 8: Il franchisee degli Ocean si rinverdisce con la versione femminile della indimenticabile e indimenticata banda di criminali scanzonati. Il progetto nasce dall’impossibilità di Soderbergh di proseguire nella trilogia di Ocean’s vista la mancata disponibilità di George Clooney a partecipare ad ulteriori pellicole ma soprattutto a causa della dipartita di Bernie Mac, presente in tutti i film precedenti. Da qui l’idea di virare ad una variante al femminile in versione spin-off che allude chiaramente a possibili intrecci futuri.
Sia sequel che spin-off dell’originale trilogia degli Ocean’s, la pellicola racconta il rocambolesco colpo di Debbie Ocean (Sandra Bullock), sorella di Danny (George Clooney), convinta di riuscire nel colpo del secolo: rapinare l’annuale Met Gala di New York. Per riuscirci però dovrà prima mettere su la sua banda composta da: Lou, Rose, Daphne Kluger, Palla Nove, Tammy, Amita e Constance.
Cosa funziona in Ocean’s 8
La versione in rosa del gruppo di ladri più simpatico di sempre si avvale di un cast di altissimo livello tra i quali spiccano Cate Blanchett, Anne Hathaway, Rihanna, Helena Bonham Carter, Dakota Fanning e James Corden oltre che la protagonista assoluta, una Sandra Bullok in splendida forma. La pellicola si avvale inoltre di un ricchissimo spettro di camei d’eccezione fra cui annoveriamo Kim Kardashan e Matt Damon.
L’idea di fondo è di immergersi nuovamente nella goliardica atmosfera della serie di Steven Soderbergh aggiungendo una patina glamorosa all’interno della New York del mondo dell’arte. Il gruppo di splendide malviventi organizzerà nientemeno che una clamorosa rapina al prestigioso gala annuale del Met ai danni della Cartier, onnipresente per tutta la pellicola. Il punto di forza di Ocean’s 8 è chiaramente l’immersione in una scintillante atmosfera alla Sex And The City con l’aggiunta della declinazione Crime.
Perché non guardare Ocean’s 8
A dirla tutta il passaggio di testimone da Steven Soderbergh a Gary Ross si sente drammaticamente in termini di godibilità complessiva del film. La assoluta maestria di Soderbergh nel costruire mirabolanti trame ad incastro non trova la sua controparte speculare in questo passaggio registico. Ocean’s 8 perde nettamente di smalto, se paragonato alla trilogia di provenienza, pur essendo comunque un prodotto assolutamente godibile dal punto di vista dell’intrattenimento.
La pellicola strizza chiaramente l’occhio al pubblico femminile proponendo un parterre di donne incredibilmente dotate in abiti e gioielli stupendi senza riuscire però a costruire veramente una dinamica intrigante.
Non possiamo non apprezzare l’intento femminista della pellicola che propone modelli femminili forti e competenti, oltre che terribilmente fascinosi, ma la via per la parità passa soprattutto attraverso il coraggio di investire in storie deflagranti e non solo in modelli collaudati che sembrano terribilmente copie sbiadite.
Vedibile ma non indimenticabile.