Notti magiche: L’irriverente regista toscano Paolo Virzì torna al cinema con la pellicola di chiusura della Festa del Cinema di Roma 2018.
Durante la storica semifinale Italia-Argentina del 3 luglio 1990 un importante produttore cinematografico (Giancarlo Giannini) viene trovato morto all’interno di una macchina precipitata nelle acque del Tevere. Il produttore, che dopo una lunga lista di produzioni importanti e una vita di fasti si trova in una situazione di pesante dissesto finanziario, ha passato la serata prima della sua morte con tre giovanissimi sceneggiatori (Mauro Lamantia, Giovanni Toscano e Irene Vetere) che vengono immediatamente convocati in questura per rispondere ad un interrogatorio in merito. L’intelligente espediente narrativo dell’interrogatorio consente a Paolo Virzì (Il Capitale Umano, La Pazza Gioia, Ovosodo), che si è avvalso nella scrittura della sceneggiatura degli storici compagni di merende Francesco Piccolo (Agata e la tempesta, Giorni e Nuvole, Paz!) e Francesca Archibugi (Mignon è partita, Questione di Cuore), di ripercorrere un momento importante della cinematografia italiana ma anche della storia del paese alle soglie di tangentopoli.
Cosa funziona in Notti Magiche
Nonostante il titolo, i gloriosi mondiali degli anni 90 costruiscono solo una cornice temporale e musicale per quello che è un momento storico della nostra storia recente in cui tutti si collocano facilmente. A metà strada fra le atmosfere de La Grande Bellezza e la capacità ritrattistica dell’intima natura di Roma che c’è in Caterina va in città, ciò che convince veramente della pellicola di Paolo Virzì non è tanto la trama, che risulta essere piuttosto telefonata, quanto i molteplici sotto-testi che alludono al fulgore irripetibile della gioventù, all’intramontabile fascino italiano che sembra irrimediabilmente intriso di corruzione e bassezze, alle miserie e onori che circondano lo sfolgorante mondo del cinema.
Perché non guardare Notti Magiche
Come evidenziato precedentemente la trama in realtà non è a nostro avviso particolarmente efficace, tuttavia essa è solo il mezzo per narrare un mondo, cinematografico e non, a tratti scomparso incredibilmente affascinante in tutte le sue sfaccettature.
La pellicola è una struggente operazione nostalgia attraverso la quale il regista toscano si è apprestato a costruire un’opera che sembra avere di fortissimi rimandi biografici, non a caso i tre protagonisti ricordano il celeberrimo terzetto di cui si è avvalso per scrivere il film, ma che parla tantissimo di tutti noi.
Notti Magiche è al cinema dall’8 novembre con 01 Distribution