Mary Shelley – Un amore immortale: Elle Fanning è la scrittrice Mary Wollstonecraft Shelley, in un melodramma che cerca di toccare anche temi importanti.
La storia d’amore tra Mary Wollstonecraft (Elle Fanning) e Percy Byshe Shelley (Douglas Booth) che portò alla scrittura di Frankenstein.
In un periodo in cui i movimenti di riscatto delle donne nella società e sul luogo di lavoro è cronaca quotidiana, questo film gioca un ruolo da prequel. Mostra infatti come da secoli le donne tentavano strade prima ad esclusività maschile, non avevano vita facile. Il primo esempio è Ipazia filosofa e custode della biblioteca di Alessandria presa a sassate, l’ultimo esempio (con il dovuto diverso spessore) Asia Argento. La difficoltà della donna di essere se stessa, seguire i propri istinti e velleità è quindi argomento di tensione nei secoli dei secoli, e questo emerge, anche se un po’ a fatica dal film di Haifaa Al Mansour.
Cosa funziona in Mary Shelley – Un amore immortale
Mary Shelley si focalizza infatti principalmente sulla storia d’amore che unirà Mary a Percy Byshe Shelley, uno dei più importanti poeti romantici inglesi, ma donnaiolo, alcolista, inaffidabile. Insomma il ritratto del tipico tombeur des femmes. Il film riesce a raccontare la forza della scrittrice a resistere a una relazione che la voleva soffocare, e a una società non ancora pronta ad una donna scrittrice. A sostenere questo messaggio è anche il fatto che la regista e buona parte della troupe siano donne. Haifaa Al Mansour è la prima donna regista dell’Arabia Saudita, che ha già diretto il bellissimo La bicicletta verde.
Perché non guardare Mary Shelley – Un amore immortale
Il forte messaggio del film ha difficoltà a emergere, buona parte della pellicola è infatti dedicata alla storia d’amore e ai tradimenti di Percy Shelley verso Mary. Si capisce solo successivamente che questi elementi sono formativi per la creazione del romanzo.
Il film è in sala dal 29 agosto con Notorious Pictures.