Ebbene, sono Stefano Falotico, redattore di questa splendida rivista di Cinema online, DarumaView, e io stesso allestisco questo post che, capirete bene, ha estrema attinenza con l’immaginifico mondo della celluloide. Da qualche ora, è disponibile alla vendita, in cartaceo, presso youcanprint.it (poi presto sulle maggiori catene librarie), essendo io orgogliosamente self–publisher, il mio libro su King Kong, enorme, possente mito della cultura popolare che certamente non ha bisogno di presentazioni.
Vi trascrivo e copio-incollo la sinossi della quarta di copertina, da me stesso scritta, essendo factotum delle mie spericolate e, spero, mirabolanti creazioni letterarie.
Un classico intramontabile della cultura pop e fantastica, rielaborato letterariamente per forgiar di vigorosa lucentezza la nostra immaginazione e irradiarla di nera angoscia nei tetri antri dei nostri sognanti, cupidi meandri. Tom Nikel parte alla volta dell’Isola del Teschio, assieme a un bizzarro regista, alla sua troupe e alla bellissima Michelle. In un viaggio avventuroso in cui s’imbattono in un’incredibile creatura incarnata da un Dio titanico preistorico, ardentemente desideroso di ghermire la sua stupenda preda. Nella foresta illibata dei sogni perduti, il suo respiro vibrerà fiammeggiante, mescolandosi all’odore puro dell’abissale, sussultante paura. Una spasmodica caccia disperata al mostro, re incontrastato di una natura selvaggia, ribelle e incontaminata, ode romantica alla sua primigenia, carnale, prometeica forza ancestrale. Svanirà l’incubo terrorizzante che incendiò i loro fragili cuori nella temerarietà di un viaggio ai confini dell’ignoto tenebroso o brucerà per sempre, in notti insonni e tempestose, nelle sopravvissute anime vive di Tom e Michelle?
Che dire? Vado molto orgoglioso di questo mio romanzo, che si rifà a una tradizione avventurosa oggi un po’ desueta e, come sempre, rispetto alle imperanti mode, spesso superficiali e mercantili, sono in controtendenza, donando luce nuova a una creatura dell’immaginario collettivo che, sebbene non sia mai tramontata, appartiene a un genere oggi un po’ decaduto.
Un libro poetico, intarsiato nella mia prosa barocca e volteggiante nei fulgidi territori fertili della fantasia più fervida, ispirato alle tante trasposizioni cinematografiche di questo caposaldo nostro culturale, e non voglio peccare di pedanteria e essere pleonastico a citarvi tutti i film di e su King Kong che sono stati tratti.
Rispolverate anche voi la memoria, rimembrandoli.
Un libro assolutamente imperdibile, sia per gli amanti della Letteratura, potrei dire, persino picaresca, che per i cultori del Cinema sincero ed emozionante.