La vera storia di Olli Mäki: Arriva in sala il 16 agosto con Movies Inspired, il biopic dedicato alla vita del pugile finlandese.
Ebbene, qui abbiamo un B/N splendido e poetico ma non è Toro scatenato. E siam lontani anni luce dai trionfalismi di Rocky e affini.
Siamo in Finlandia, nell’anno 1962 e il tutto è girato come fosse una pellicola degli anni cinquanta. Plumbea, dal ritmo soporifero, due settimane nella vita del pugile ventiseienne Olli Mäki. Timido, spaurito, innamoratosi dolcissimamente di una giovane ragazza, pura nell’animo quanto lui.
Deve perdere peso in così pochi giorni, allenarsi agguerritamente per poter battere il campione in carica dei pesi piuma, Davey Moore. Allenamenti spossanti in un’estate dalle tonalità cromatiche opacamente traslucide, un film impregnato di crepuscolarismo, una storia secca che si svolge fra una palestra ove si sputa sangue e i vicoli, non solo cittadini, del labirintico cuore romantico di Olli che, in queste ore decisive prima del match che potrebbe valergli tutta la vita, pare soltanto voglia inseguire il ritmo ventricolare della sua passione amorosa. Sì, sembra non fregargli molto dell’incontro, è stanco, deluso, Olli è solamente innamorato di questa donna leggiadra, un po’ perso e rintronato come accade a tutte le persone travolte da tale prodigioso, limpidissimo sentimento vagheggiato da molti e da pochi davvero realmente sentito, sfiorato, annusato, condiviso, l’amore.
Premio Un Certain Regard al Festival di Cannes del 2016, finalmente esce nelle sale italiane La vera storia di Olli Mäki (Hymyilevä mies), pellicola scritta e diretta da Juho Kuosmanen e interpretata da Jarkko Lahti, nelle vesti rudi e fragili del protagonista, e da Oona Airola nei panni della sua fidanzata Raija Jänkä.
Una storia vera, filtrata con grande pudore, enorme sensibilità, un film che pare provenire da un altro tempo, da un altrove cinematografico melanconico e tiepidamente intimista. Da un’altra cultura, da un certo sguardo appunto straordinariamente pudico, anacronistico, realistico e lirico.
Un film che potrà annoiare molti, vi avverto, nonostante duri poco più di un’ora e mezza. Perché è un film ove non ci sono scene rocambolesche, non accade praticamente niente, è un film di atmosfere, di sguardi, di notti solitarie e del tempo che inevitabilmente scorre, cesellate in una fotografia sibillina firmata Jani-Petteri Passi.
Se siete stanchi del Cinema hollywoodiano a stelle e strisce, retorico, convenzionale e girato con lo stampino, e adorate invece i film profumati di semplice, quotidiana poesia, questa è la pellicola che non potete perdervi.
In tempi d’estate chiassosa e balneare, rilassatevi con una storia estiva pacatamente sognante e impalpabile come le fragranti stelle cadenti, come la stella di Olli che ha visto il suo grandioso sogno infrangersi in un istante infinitesimale. Perpetuamente già tramontato sul nascere.
Olli è un uomo attanagliato dal dubbio di non farcela…
E se dovessi perdere? E se quelli che hanno creduto in me si rendessero conto che non sono l’uomo che avevano creduto che fossi? E se deludessi anche te?
Ma vuole solo vivere felice con Raija.