La casa dei libri: Basato sul romanzo di Penelope Fitzgerald (La libreria), il film è diretto da Isabel Coixet ed è produzione britannico-spagnola abbastanza riuscita.
Florence Green (Emily Mortimer) ha perso il marito durante la Seconda Guerra Mondiale e nel 1959, 16 anni dopo la perdita, decide di aprire una libreria (in memoria dell’amore perduto) nella piccola, provincialissima (immaginaria) Hardborough, fuori Londra, nonostante l’educata ma implacabile opposizione degli abitanti del luogo che non accettano che alcun cambiamento tocchi la loro cittadina. Lottando contro l’umidità, il freddo e l’apatia degli abitanti del luogo,
stenta ad affermarsi, ma presto le cose sembrano andare per il meglio, anche grazie al solerte aiuto della piccola Christine e del solitario sig. Brundish (Bill Nighy), gradissimo amante della letteratura.
Cosa funziona in La casa dei libri
Guardando La casa dei libri, viene facile il paragone con Chocolat (di Lasse Hallström con Juliette Binoche e Johnny Depp); le similitudini tra Florence e Vianne Rocher sono parecchie: c’è infatti qualcosa di eroico nei personaggi della libraia e della pasticcera, qualcosa di essenziale e familiare; entrambe sono donne lungimiranti, al contrario della maggior parte degli abitanti del luogo in cui cercano di stabilirsi; entrambe, anche se Florence lo fa senza rendersene conto, sfidano una potente élite sociale. Anche Florence deve superare una serie di prove e scaramucce per ribadire la sua posizione di donna libera e fiera e per portare avanti il suo progetto.
Di sicuro coinvolgente, soprattutto per i lettori più appassionati, la riflessione su quella che all’epoca era la letteratura più moderna e trasgressiva, su come venne accolta, apprezzata o diffamata, un confronto che ribalta il nostro modo di approcciarci alla lettura perché noi non ne abbiamo vissuto l’epoca in cui sono stati pubblicati: i romanzi di Ray Bradbury, tra cui “Farhenheit 451“, compaiono in molti fotogrammi ed entrano nei dialoghi tra Florence e il vecchio Brundish; lo scandaloso “Lolita” di Nabokov, appena pubblicato, che spacca il pubblico di lettori ma che allo stesso tempo è il romanzo più venduto e sulla bocca di tutti.
Perché non guardare La casa dei libri
Sicuramente, La casa dei libri non è un colossal e se non brilla per la trama avvincente e per attrattiva, rimane comunque un film da non condannare: è un prodotto delicato per chi ama la lettura, per chi non si sente solo in compagnia di un buon libro, per chi, ancora oggi, subisce il fascino delle librerie e si sente a casa quando entra in una di esse.
La casa dei libri è in sala dal 27 settembre con Bim Distribuzione