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Jennifer Jason Leigh ha 56 anni, sono stupefatto e sconvolto

Oggi voglio parlarvi di un’attrice che sta tornando alla ribalta, uno di quei nomi comunque abbastanza prestigiosi di Hollywood e la cui carriera, filmografia alla mano, è già a suo modo leggendaria, un’attrice che vedremo presto in grande spolvero in Cocaine – La vera storia di White Boy Rick con Matthew McConaughey. Ovvero, la mitica Jennifer Jason Leigh. Un’attrice che, nonostante il suo carnet, non è mai diventata una diva da copertina, una star, come si suol dire. Perché quando la guardi sei irresistibilmente attratto dalla sua recitazione sopraffina, ma non sai mai con chiarezza se è bella, se è insomma figa o sensuale, oppure se è un’irresistibile bruttina affascinante. E in forse in questa magnetica ambiguità consiste il suo perverso fascino. E non c’è da stupirsi che sia divenuta famosa per questa sua atipica bellezza particolare, fine ma non volgare, tanto acqua e sapone da risultare persino quasi anonima, impalpabile. E che per la stessa ragione abbia interpretato spesso personaggi marginali, con vite disperate, in ruoli da donna pericolosa, borderline, psicotica o malata di mente. E basterebbe citare uno dei suoi ruoli celeberrimi, almeno per noi cinefili, quello di Hedra Carlson-Ellen Besch, la “doppia” donna di Single White Female di Barbet Schroeder, per inquadrarla.

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Il suo vero nome all’anagrafe è Jennifer Leigh Morrow, lei comincia a recitare a soli quattordici anni, il cognome Morrow non le piace, lascia Leigh, però interponendo il maschile Jason in omaggio al vecchio amico di famiglia Jason Robards.

E infatti lei è sempre stata un maschiaccio. Come si suol dire. Piace da morire ai registi alternativi, Robert Altman la adora e le dà due ruoli potenti in America oggi e in Kansas City.

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È stata la testarda amante di William Baldwin in Fuoco assassino, una pazzerella ostinata che fa di tutto per averlo, ma non solo.

Ci sono film cult nel suo percorso attoriale. Da L’amore e il sangue di Paul Verhoeven a Hitcher, pellicole nelle quali duetta con Rutger Hauer, o film fuori dagli schemi che non piacciono ai critici snob e troppo classicisti, come Ultima fermata Brooklyn, e poi Mister Hula Hoop e L’uomo che non c’era dei geniacci Coen, L’ultima eclissi di Taylor Hackford da Stephen King, eXistenZ di Cronenberg, Era mio padre di Sam Mendes, e la Leigh incrocia altri nomi pregiati e autori considerevoli come Charlie Kaufman, Noah Baumbach, Jane Campion.

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Viene scandalosamente trascurata dagli Academy Award per la sua prova in Georgia, e in quasi cento credits all’attivo tra Cinema e televisione ha ricevuto una sola nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista per The Hateful Eight di Tarantino.

E di recente l’abbiamo vista anche in Good Time con Robert Pattinson, sebbene qui recitasse solo un cameo, e in Annientamento di Alex Garland.

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Ma ciò che più m’impressiona è che costei sia nata il 5 Febbraio del 1962. Perché non sembra affatto, sinceramente, che sia vicina alla sessantina. Sconvolgente.

Le daresti al massino quarantacinque anni. O forse sono i miei occhi e la mia memoria a tradirmi. Perché appena la vedo mi torna in mente la sua splendida silhouette in Fusi di testa.

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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7 commenti

  1. Non per fare il precisino della fungia ma alla seconda riga di quest’articolo leggo:” filmografia ha la mano “.

  2. Dimostra amaramente tutti gli anni che ha

    • Be’, è una questione di punti di vista. Certamente, Jennifer oggi non dimostra più la stessa età di quando girò, che ne so, Inserzione pericolosa, ove era molto giovane e avvenente. Ma, secondo me, non dimostra neppure i suoi quasi sessant’anni. Indubbiamente, la sua fronte è ora cosparsa di qualche ruga, il suo viso ha assunto una fisionomia molto più matura. E spesso viene utilizzata per ruoli, come detto, assai inquietanti per cui occorre un volto “particolare”. Ma è la sua caratteristica. Ha intepretato soventemente ruoli di donne “pericolose”, pazze, fuori di testa, nevrotiche o dalla personalità borderline. Oppure donne fragili, depresse e strambe. Il suo viso, così scavato e ambiguo, si presta a personaggi del genere.

  3. Dimostra amaramente gli anni che ha? Ma non scherziamo, ci sono delle 58enni in giro veramente inguardabili. Ma questi argomenti sono aria fritta, la veramente importante è che dispiace è che benché sia un’ottima attrice non sia stata premiata quanto meritava per la sua splendida carriera. Mah…

  4. Maronn che articolo orrido hhahahaha, scusa ma tra forma pessima, maschilismo, lookism, shaming sulle malattie mentali e altre amenità varie, p proprio uno degli articoli più brutti mai scritti sul web. Però anche fare qualcosa di massimamente brutto è difficile, dunque chapeau

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