A tre anni dal debutto de Il ragazzo invisibile, Salvatores ci riprova con il secondo capitolo della saga, Il ragazzo Invisibile Seconda generazione. Michele ora è un adolescente, è arrabbiato col mondo e nella sua vita irromperà nuovamente qualcuno che gli sconvolgerà la vita.
Michele Silenzi (Ludovico Girardello) è dovuto crescere in fretta, non solo perché ha scoperto di avere dei poteri straordinari, ma anche perché ad appena 16 anni si trova ad affrontare un grave lutto. Non è più il bambino bersagliato dai bulli della scuola ma è un teenager alla ricerca della propria strada, ancora innamorato di Stella (Noa Zatta), ignara però di essere stata salvata da lui durante i fatti di qualche anno prima. Quando nella sua classe arriva Natasha (Galatea Bellugi), una ragazza misteriosa e che pare interessata a lui, Michele può finalmente ricucire i legami con il suo passato, mentre altri “speciali” in giro per il mondo vengono rapiti da qualcuno che sempre avere dei programmi per loro.
Cosa funziona ne Il ragazzo Invisibile Seconda generazione
Romanzo di formazione di stampo Cinecomic da cui da “grandi poteri derivano grandi responsabilità”, Il ragazzo Invisibile Seconda generazione ha i topoi dei classici del genere: i dubbi sul senso del proprio dono, sull’uso da farne, la tentazione di usarli per motivi personali. La saga del ragazzo vorrebbe scandagliare l’animo, la formazione e le motivazioni di un supereroe, per come lo avvolge in una luce oscura e malinconica invece che sgargiante e pop. Quanto alla storia, siamo invece molto vicini agli X-Men: l’eroe viene introdotto in un mondo fatto da suoi simili, “gli speciali” ma sono a tutti gli effetti dei mutanti. Ne esce un mondo in cui i confini tra Bene e Male sono sfumati e facilmente attraversabili, e spesso le sfide sono con i propri consanguinei.
A legare il tutto una magnifica colonna sonora, a cura di Federico De Robertis, che miscela brani inediti, eseguiti dall’Orchestra Filarmonica Italiana, con celebri arie classiche ed altrettanto potenti pezzi rock: dall’Overture de Il Barbiere di Siviglia di Rossini a Behind Blue eyes degli Who, da Un bel dì vedremo dalla Madama Butterfly di Puccini a Just Breathe dei Pearl Jam.
Perché non guardare Il ragazzo Invisibile Seconda generazione
Ciò che purtroppo manca è la capacità da parte degli sceneggiatori di trattare la materia “cinecomics” di cui è evidente, ne sanno poco o nulla. L’attore protagonista Ludovico Girardello è diventato grande e se da bambino, tre anni fa, funzionava, mantenendo un po’ di ingenuità e di tenerezza, oggi è un ragazzo piuttosto indurito, nei tratti e nei modi. La struttura collettiva si va a infrangere su una serie di caratteri mal costruiti, mentre il tema della maternità e del conflitto generazionale viene appena, maldestramente, sfiorato. Non funziona, inoltre, la sua nuova compagna d’azione, Galatea Bellugi, attrice francese di estrazione teatrale che interpreta la sorella Natasha. E un po’ in tutto il film troviamo attori spesso non all’altezza, personaggi scritti e recitati non benissimo.
Un generale buon livello tecnico e una cura produttiva tuttavia non supportata da un “filo” narrativo adeguatamente in grado di giustificarla, rendono Il Ragazzo Invisibile Seconda generazione un tentativo riuscito fino a un certo punto perché, oltre la buona volontà produttiva, è proprio la sceneggiatura a lasciare maggiormente perplessi.