Recensione in anteprima di Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald che, nonostante qualche incongruenza di fedeltà rispetto alla storia originale, regala un vero spettacolo agli appassionati dell’universo potteriano, con un perfetto mix di tenerezza, adrenalina, tensione e commozione
Un’attesa di due anni, ma ricordatevi che è solo l’inizio: I crimini di Grindelwald è solo il primo sequel di Animali Fantastici, ce ne aspettano ancora altri tre dopo questo, che ci conferma che le emozioni non mancheranno affatto, ma anche qualche perplessità . Ma andiamo con ordine.
Un anno dopo la sua cattura, Gellert Grindelwald è pronto ad essere trasferito in una prigione Europea, ma nonostante tutte le precauzioni possibili, riesce comunque a fuggire. Il mondo magico è di nuovo in allerta, deciso a fermare questo assassino molto magicamente dotato che inneggia alla violenta supremazia dei maghi nei confronti dei babbani. L’uomo migliore per farlo sarebbe Albus Silente, stimato professore di Hogwarts, ma senza dire altro rifiuta il compito, affidandolo segretamente a Newt Scamander, che dopo i fatti di New York ha sempre più difficoltà nel viaggiare tra le Nazioni. Una sinossi già ricca di eventi, ma è solo un assaggio. Il film ha tantissimo da raccontare.
Cosa funziona in Animali Fantastici: I crimini di Grindelwald
Non tutti erano convinti dell’attinenza estetica di Johnny Depp al personaggio di Grindelwald, e ci arriveremo in seguito, ma solo i maligni potevano pensare che non poteva essere in grado di interpretare un super-cattivo. Perché l’attore nato a Owensboro non è solo quello della Disney o di Tim Burton, ma anche molto di più, come ha ben dimostrato in “Black Mass – L’ultimo Gangster”. Inquietante come pochi, e sarà visibile in poche scene del film, figuriamoci quando gli dedicheranno maggiore minutaggio. Stessa cosa si può dire di Jude Law nei panni di un “giovane” Silente, non solo perché ha la stessa età che dovrebbe avere il personaggio nel 1927 (tutto questo secondo le informazioni su Pottermore) ma per la sua fedeltà ad esso, soprattutto quello che abbiamo scoperto nell’ultimo capitolo. Un mago tanto forte quanto ambizioso, e con più di uno scheletro nell’armadio…
Grandi conferme anche dalla regia di David Yates. Il regista britannico aveva mostrato tutti i suoi limiti durante la saga originale (magari anche “aiutato” dallo sceneggiatore Steve Kloves) nel non riuscire a trasporre al meglio un romanzo in un film, prendendosi licenze poetiche discutibili, ma anche terribili. Ma Animali Fantastici, glossario di Scamander a parte, nasce proprio come saga cinematografica, perciò come ha funzionato due anni fa, funziona anche oggi. 134’ che scorrono senza patemi, emozioni a non finire non soltanto per i tanti colpi di scena, ma anche per una CGI maestosa: poetica e tenera quando si tratta di mostrare gli animali fantastici, commovente e gelante quando c’è da mostrare l’oscurità di Grindelwald e di quelli come lui.
Oltre a animali, vecchi e nuovi, che sembrano reali nelle mani di Eddie Redmayne e colleghi, incantesimi scoppiettanti e devastatori, abbiamo anche un’ottima rappresentazione della Parigi anni ’20, almeno nei punti in cui c’è stato bisogno di modificare. E sempre riguardo alle ambientazioni, allo spettatore che è stato con Harry dal 2001 fino alla fine, non potrà che scendere un brivido lungo la schiena, o una lacrimuccia, quando rivedrà la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Certo, magari questo giudizio è fin troppo ottimistico, perché siamo stati “costretti” a vederlo in versione originale con i sottotitoli, e anche se non tutti sono d’accordo, senza il doppiaggio molti particolari si perdono, quindi con una nuova visione con la grande presenza di Davide Perino, Francesca Manicone, Andrea Mete, Niseem Onorato, Nanni Baldini, Gemma Donati e Fabio Boccanera, forse abbasseremo i toni… o forse no.
Leggi l’intervista esclusiva a Davide Perino, doppiatore di Newt ScamanderAnimali Fantastici – I crimini di Grindelwald funziona anche per il fatto che riesce a regalarci nuove importanti riflessioni socio-politiche ed umanitarie in generale, forse anche più della saga originale perché, complice la presenza di attori più grandi tra i protagonista, il tono della storia è decisamente più adulto, lasciando, anche giustamente, il lato ambientalista in secondo piano, altrimenti ci saremmo dovuti fermare al primo film.
Perché non guardare Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald
«Rimandi e citazioni… rimandi e citazioni ovunque!»
Una semi-citazione per criticare le citazioni e i rimandi. Un paradosso, un ossimoro, ma lo diciamo lo stesso.
Una moda deleteria tipica dei giorni nostri, voler inserire a forza certi elementi che proprio non c’entrano con la trama originale, solo per far stupire per un attimo lo spettatore, o aggiungere più sugo di quello che serve. Tutto questo per non condividere la scelta di inserire a tutti i costi un cameo della giovane Minerva McGrannith. Una enorme contraddizione della storia originale, visto che il personaggio, sempre secondo Pottermore, nasce nel 1935, mentre questo film, ricordiamo, è ambientato nel 1927. E abbiamo indagato solo sulla professoressa di trasfigurazione, magari il potterhead esperto riuscirà a trovare anche nuove incongruenze. È questo forse il maggiore timore che attanaglia gli appassionati del franchise, che il voler realizzare sempre nuovi capitoli cinematografici possa solo incasinare una saga bellissima, rovinare in parte la sua storia ricca di emozioni e significato.
Paure non infondate, se si guardano le dichiarazioni della Rowling (sceneggiatrice in Animali Fantastici) degli ultimi anni, molte dettate dal voler essere politicamente corretti a tutti i costi. Fortunatamente quest’ultimo elemento non è presente in questa saga, a partire dalle critiche sull’attrice scelta nell’interpretare il Maledictus Nagini, che si sono rivelate esagerate: dato che il serpente che abbiamo visto in Harry Potter è a tutti gli effetti un pitone reticolato, dunque di diffusione Asia Sud-Orientale, non è poi sbagliato farlo interpretare da una come Claudia Kim. E incredibilmente non è contraddittorio in nome del politicamente corretto neanche il personaggio di Leta Lestrange, ma lasciamo allo spettatore scoprire il perché.
Piccolo appunto finale, come accennato più sopra, riguardo alla scelta di questo Grindelwald. Al contrario di Jude Law, Johnny Depp non è anagraficamente adatto al personaggio, e neanche esteticamente simile all’attore che abbiamo visto interpretare il giovanissimo mago oscuro ne I doni della morte, Jamie Campbell Bower. Un interprete ideale, da questo punto di vista, sarebbe stato Alexander Skarsgård, ma si è voluto puntare non solo sulla fama, ma anche sul maggiore carisma di Depp, e quindi, ribadiamo, solo applausi per lui.
Ci sono dunque lati negativi, ma ribadiamo che sono comunque minori rispetto alle emozioni che ci è riuscita a regalare la regia di Yates, e le superbe interpretazioni di Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, e altri già citati (e altri ancora che non vogliamo citare per non rischiare spoiler).
Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald sarà al cinema in Italia per tutti a partire da giovedì 15 novembre 2018.