Dalla produttrice e sceneggiatrice di Pitch Perfect e 30 Rock, Kay Cannon, arriva Giù le mani dalle nostre figlie, la nuova, irriverente commedia che esplora, nella maniera meno convenzionale possibile, il rapporto genitori-figli.
La città americana di Chicago fa da sfondo alla storia di tre giovani ragazze, Julie, Kayla e Sam, grandi amiche fin dall’infanzia, e dei loro genitori, interpretati dalla veterana delle commedie Leslie Mann, dal lottatore WWE John Cena – vero MVP della pellicola – e dall’attore e sceneggiatore Ike Barinholtz.
La sera del ballo scolastico dell’ultimo anno, le ragazze stringono un patto: perdere tutte la verginità in occasione dell’evento. Venuti a conoscenza del fatto, gli apprensivi Mitch e Lisa e il più largo di vedute – ma comunque preoccupato – Hunter, decidono di fare tutto ciò che in loro potere per fermare le figlie e impedire loro di commettere uno sbaglio di cui in futuro potrebbero pentirsi.
Cosa funziona in Giù le mani dalle nostre figlie
Presa nota dell’assurdità insita nel genere di commedia che si prospetta, e con anni di allenamento a ammiccamenti e battutine sconce in film dal simile taglio, è comunque impossibile non scoppiare a ridere dinnanzi a un rigoroso Cena dalla lacrimuccia facile che si fa gabbare da liceali dispettosi, o a un Gary Cole genitore progressista che si presta a piccanti giochi di ruolo a pantaloni abbassati e tapparelle alzate.
La naturale vena comica degli attori scelti per interpretare i genitori viene esaltata dalla buona prova dei più giovani interpreti che riescono a tener testa ai più navigati colleghi e portare avanti anche le scene più impegnative in maniera soddisfacente.
Alle gag più spinte e caricaturali si aggiunge una morale di fondo basata sulla fiducia padre/madre – figlia e sul rispetto delle decisioni altrui, anche quando si tratta di adolescenti in preda agli ormoni e ancora ignari di ciò che si trova oltre le confortevoli mura casalinghe e scolastiche.
Perché non guardare Giù le mani dalle nostre figlie
La bella lingua inglese, così ricca di termini e idiomi azzeccatissimi per ogni situazione, può vantare la presenza nei suoi dizionari di un modo di dire che sembra coniato appositamente per questo film: secondhand embarassment, alla lettera “imbarazzo di seconda mano”. Non saranno pochi, infatti, i momenti in cui vi verrà da coprirvi il viso dall’imbarazzo o alzare gli occhi al cielo per l’idiozia di determinate trovate o battute. Qualcosa che neanche il trash nostrano, ampiamente acclamato come tra i più scadenti, potrebbe del tutto superare.
In più, la versione doppiata – principalmente a causa di decisioni logistico-interpretative – lascia alquanto a desiderare, per questo consigliamo caldamente di vederlo in originale, in modo da poterne vivere appieno l’esperienza comica.
Giù le mani dalle nostre figlie adempie comunque alla sua funzione primaria, ovvero divertire, e nel far ciò, riesce persino nell’intento di far riflettere: tra genitori e figli, non sono sempre i primi quelli più saggi e consapevoli e, a volte, ci si deve aiutare a vicenda per rendersene conto.
Giù le mani dalle nostre figlie è al cinema dal 17 Maggio.