Le vicende erotico-sentimentali di Anastasia Steele e di Christian Grey, giungono al terzo capitolo, Cinquanta Sfumature di Rosso , conclusivo della saga nata da un vero caso letterario della scrittrice britannica E.L. James.
Le vicende sentimentali della giovane Anastasia Steele (Dakota Johnson) e del tenebroso Christian Grey (Jamie Dornan) proseguono nel capitolo finale della loro travagliata storia, Cinquanta Sfumature di Rosso. Fissati alcuni limiti alla perversione sconfinata di Christian, i due amanti sembrano aver trovato la giusta armonia di coppia. L’originale proposta di matrimonio, la sontuosa cerimonia nuziale e la romantica luna di miele in Europa non fanno che accrescere l’amore e l’attrazione tra i novelli sposi. Ma la felicità ritrovata infastidisce qualcuno. Jack Hyde (Eric Johnson), ex datore di lavoro di Anastasia, licenziato a causa di un comportamento sconveniente tenuto nei confronti della ragazza, è consumato dal rancore e dal desiderio di vendetta.
Cosa funziona in Cinquanta Sfumature di Rosso
A salvare Cinquanta Sfumature di Rosso è sicuramente l’ironia. Gli attori protagonisti ormai li conosciamo: l’approccio più leggero al rapporto sessuale sembra sollevare lo spirito dei personaggi insieme al tono. La Johnson, radiosa e impegnata, dà ad Ana una certa sicurezza e disinvoltura che non aveva mai avuto prima, e Christian, l’uomo d’acciaio stesso, dimostra di avere anche un lato leggero e divertito in lui.
Perché non guardare Cinquanta Sfumature di Rosso
Siamo passati dal dominatore del primo capitolo alla storia d’amore degli ultimi due. La curiosità del bondage e del suo mondo è già bella e soddisfatta. Il risultato è un thriller sforzato, un dramma poco credibile e un erotico loffio. Tre generi che non riescono a mescolarsi e ad essere credibili.
Chiudendo il libro sul franchise cinematografico tratto dalla trilogia nata da un vero caso letterario della scrittrice britannica E.L. James, Cinquanta Sfumature di Rosso non chiude con il botto che ci si aspetterebbe. In termini di drammaticità, o melodramma, il film offre raramente merce adatta, mentre si sforza di dare ai fan quello per cui sono venuti: più visite alla “stanza dei giochi” per un leggero sadomasochismo, più reazioni sull’amore e sul matrimonio, più tiri di soldi di auto sportive, jet privati e case di vacanza e più tentativi di trasformare, quella che si rivela essere una delle coppie più noiose del cinema, in due personaggi accattivanti e patinati.