Eh sì, ritorna questa rubrica da voi molto apprezzata, dedicata a quegli attori che, per varie traversie, per momenti sfavorevoli della loro altalenante carriera, per fuorvianti circostanze, per erronee scelte lavorative, hanno vissuto dei periodi di forte appannamento professionale ma, all’improvviso, con una manciata di prove fenomenali, sono tornati inaspettatamente, prepotentemente alla ribalta, sovvertendo i negativi pronostici che li davano oramai per finiti e spacciati.
Dunque, è con grande piacere che oggi vi parliamo di un attore rinato in maniera portentosa, ovvero John Malkovich, il cui nome completo all’anagrafe è John Gavin Malkovich, nato a Christopher, una città dell’Illinois, il 9 Dicembre del 1953.
Il protagonista di The ABC Murders, nei panni di Hercule Poirot, del quale vi mostriamo il trailer.
Una sorta di meticcio, Malkovich, figlio infatti di un editore statunitense dalle origini croate e di una madre giornalista di ascendenza europea.
Malkovich si appassiona subito alla recitazione, sebbene in tenerissima età fosse deriso perché in grave sovrappeso.
Dopo vari studi come ambientalista, capisce definitivamente che è proprio la sua passione dell’infanzia quella che deve perseguire nella vita. Cioè recitare. E da allora non si è più lasciato dissuadere a mollare il suo sogno.
Dopo la sua osannata parte a Teatro in Morte di un commesso viaggiatore con Dustin Hoffman, una microscopica parte in Un matrimonio di Robert Altman, non accreditato, Malkovich esordisce a tutti gli affetti al Cinema con uno splendido ruolo nell’acclamato Le stagioni del cuore di Robert Benton.
Ruolo per il quale, a soli trentun anni, ottiene la prima delle sue due nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista. E comincia prodigiosamente la sua ascesa.
Hollywood rimane impressionata dalla sua fine bravura, dalle sue movenze ambigue e soprattutto dal suo volto magnetico.
Un volto, come detto da molti, da malato di mente, da persona disturbata, il volto enigmatico e indecifrabile, inquietante di uno appena uscito dal manicomio o dal carcere di San Quintino.
E, infatti, diverrà famoso, in particolar modo, per aver dato vita a molti personaggi fuori di testa, folli, maniaci, pervertiti e luciferini.
Un volto allucinato capace però di trasmettere una miriade di emozioni disparate. Espressivo al massimo, dallo sguardo arcigno, duro, minaccioso, in una parola carismatico. Imprevedibilmente mutevole, dalle mille, sottilissime sfumature.
E, in virtù di ciò, della sua ipnotica espressività naturalissima, Malkovich interpreterà di tutto e di più. Partecipando da protagonista e non a film molto importanti come Urla del silenzio di Roland Joffé, L’impero del sole di Steven Spielberg, Le relazioni pericolose di Stephen Frears, uno dei suoi ruoli peraltro più celebrati e ricordati, Il tè nel deserto del nostro compianto Bernardo Bertolucci, Ombre e nebbia di Woody Allen, Nel centro del mirino di Wolfgang Petersen assieme al suo amico Clint Eastwood, Cuore di Tenebra di Nicolas Roeg… e ci fermiamo qua perché saremmo pleonastici a enumerarvi e citarvi per filo e per segno tutte le sue eccellenti performance in film altrettanto straordinari. E non pecchiamo di superficialità se non ci soffermiamo su Al di là delle nuvole o Ritratto di signora perché, come detto, sapete benissimo chi sono i grandi registi di queste due opere e sarebbe perciò oltremodo fastidioso puntualizzarli.
Diciamo soltanto che, a fine anni novanta, imbecca altri tre personaggi magnifici. Quello appunto del pazzo ergastolano Cyrus Grissom in Con Air di Simon West con Nicolas Cage e compagnia bella, lo strepitoso e indimenticabile Teddy KGB di Rounders con Matt Damon e Edward Norton, e naturalmente proprio sé stesso in Essere John Malkovich di Spike Jonze.
Sì, John Malkovich, pur non essendo mai stato un divo da copertina, è oramai una leggenda vivente, a suo modo, tanto che Jonze gli dedica un film a sua immagine, somiglianza e addirittura cervello. Un colpo di genio.
Vi parliamo di John Malkovich perché, al di là di qualche vetta filmografica dei suoi ultimi vent’anni da attore, l’avevamo sinceramente un po’ perso di vista. Certo, film ne ha girati sempre a getto continuo ma forse quasi nessuno all’altezza di quelli precedenti.
A eccezion fatta del suo stupendo ruolo in Changeling di Eastwood con Angelina Jolie, però del 2008, quindi oramai di dieci anni fa.
Ma il prossimo anno, il nostro caro John farà sfracelli. Statene pur certi. Innanzitutto, lo vedremo protagonista assoluto nell’attesissimo The New Pope di Paolo Sorrentino e in due pellicole interessantissime, almeno sulla carta, una con Zac Efron, Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile, la “vera storia” di Ted Bundy, ed El Tonto.
Quindi, Velvet Buzzsaw di Dan Gilroy con Jake Gyllenhaal, ed Eve con Jessica Chastain e Colin Farrell.
Può bastare? Ci pare proprio di sì, eh.