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ARTCITY 2018: Vittoriano – Inaugurazione della mostra “Eternal City”

Tra le iniziative culturali realizzate dal Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, per valorizzare l’identità e la bellezza del Monumento a Vittorio Emanuele, è in programma “Eternal City nella collezione fotografica del Royal Istitute of British Architects”. La mostra, a cura di Marco Iuliano e Gabriella Musto, direttrice del Vittoriano, sarà inauguratagiovedì 28 giugno alle ore 18.00 presso la sala Zanardelli  (Piazza dell’Ara Coeli, 1).

Il Royal Institute of British Architects (RIBA), fondato a Londra nel 1834 come istituto culturale e professionale, ha raccolto immagini sin dal principio, allestendo una delle collezioni di fotografia d’architettura più estese al mondo. La mostra contiene una selezione critica fra le migliaia di positivi e negativi su Roma presenti tra i fondi del RIBA, privilegiando uno sguardo ampio, attento sia al dettaglio archeologico sia al paesaggio, passando per la scala intermedia dell’architettura. Eccezione fatta per alcune delle immagini conservate tra i fondi dell’Architectural Press Archive, sono proposti esclusivamente scatti di fotografi britannici, dalle origini del nuovo medium ai nostri giorni: James Anderson, Tim Benton, Richard Bryant, Ralph Deakin, Ivy e Ivor de Wolfe, Richard Pare, Monica Pidgeon e Edwin Smith. 

La mostra sarà aperta al pubblico dal 28 giugno al 28 ottobre, tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 19:30 ed è a ingresso libero.

I temi declinati nella mostra saranno approffonditi in una serie di incontri sulla fotografia e architettura che si terranno sullaTerrazza Italia del Vittoriano con illustri esponenti del mondo della fotografia contemporanea e giovani fotografi e critici di storia della fotografia d’architettura. Le conversazioni, curate da Gabriella Musto, direttrice del Vittoriano, hanno l’obiettivo di proporre un focus sulla strategia di ricostruzione dell’indagine storico critica sull’architettura e sulla città utilizzando l’immagine strumento narrativo ma anche conoscitivo attraverso voci autorevoli. 

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero (il limite massimo degli spettatori è fissato dalla capienza massima degli spazi messi a disposizione). 

LE CONVERSAZIONI IN PROGRAMMA 

Martedì 10 luglio, ore 20:30 – Paolo Rosselli

La sua attività di fotografo prende avvio all’inizio degli anni settanta, dopo aver frequentato lo studio di Ugo Mulas. Tra i suoi lavori più recenti, spesso incentrati sugli aspetti urbanistici e sulla transitorietà dell’immagine delle città.

Le sue fotografie fanno da corredo a riviste italiane e straniere, e per due importanti volumi di Arturo Schwarz sull’India. Ha pubblicato diverse monografie dedicate ad architetti, tra i quali Santiago Calatrava (1996), Rafael Moneo (2009), Norman  Foster (2010), David Chipperfield (2011).

Giovedì 19 luglio, ore 20:30 –  Allegra Martin e Marco Menghi

Allegra Martin (1980), allieva di Guido Guidi, si è laureata in Architettura all’Università IUAV di Venezia nel 2007. Il suo campo d’azione come fotografa è “un territorio liberato dal concetto di rappresentazione della realtà”. Tra i suoi lavori recenti si segnalano Cscs, progetto fotografico sul centro di calcolo di Lugano, e Welfare spaces (2011). Le sono state dedicate due mostre monografiche nel 2014, Double bind, Mycamera, tenutasi a Ravenna, e Second choice, a Malmoe.

Marco Menghi (1986), dopo aver lavorato come archivista nell’archivio milanese di Ugo Mulas, ha studiato fotografia alla School of photography and graphic arts cfp Bauer (2008) e si è laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 2011. Oggi vive e lavora a Milano, interessandosi prevalentemente alla fotografia architettonica focalizzata all’analisi del territorio e ai suoi cambiamenti.

Martedì 24 luglio, ore 20:30 – Guido Guidi con Antonello Frongia e Andrea Simi

Guido Guidi (1941) è uno dei pionieri della nuova fotografia italiana di paesaggio, con forti influenze derivanti dal Neorealismo e dall’Arte Concettuale. Dagli anni ottanta ha rivolto il suo sguardo sulle trasformazioni urbanistiche. I suoi scatti sono esposti, tra gli altri, al Guggeheim e al Withney Museum di New York, al Centre Pompidou di Parigi, alla Biennale di Venezia, al MAXXI di Roma, al San Francisco Museum of Modern Art di San Francisco.

Antonello Frongia è ricercatore in storia dell’arte contemporanea all’università Roma Tre ed è membro del consiglio direttivo della Società Italiana per lo Studio della Fotografia.

Andrea Simi è un fotografo freelance.

Mercoledì 5 settembre, ore 20:30 – Marco Iuliano, Gabriella Musto

Marco Iuliano è professore associato alla Scuola di Architettura dell’Università di Liverpool e direttore di ricerca del Centre for Architecture and Visual Arts. Ha pubblicato saggi su architettura contemporanea, fotografia e cartografia urbana. Insegna e collabora in attività diricerca con diverse istituzioni Italiane e straniere tra cui il Department of Architecture della Cambridge University, la Faculdade de Arquitectura dell’Univesidade do Porto e l’Università di  Roma 3.

Gabriella Musto è direttrice del Monumento a Vittorio Emanuele II e dell’Abbazia di Montecassino. Ha pubblicato saggi su architettura, fotografia ed in particolare l’estratto dalla tesi del dottorato di ricerca dal titolo Un architetto dietro l’obiettivo: l’Archivio fotografico di Giuseppe Pagano nel quale si è occupata del tema dell’uso della fotografia come documento di indagine e studio dell’architettura contemporanea spunto dei temi di conversazione della rassegna proposta quest’anno per ArtCity 2018.

Mercoledì 12 settembre, ore 20:30 – Paolo Mascilli Migliorini e Libero De Cunzo

Paolo Mascilli Migliorini si occupa di critica e storia dell’architettura declinata spesso sui temi dell’immagine e della ricerca fotografica. Dal 1982 è direttore dell’Ufficio catalogo della Sopritendenza BAPSAE di Napoli e coordina di numerosi interventi di restauro architettonico. La conversazione avverrà insieme a Libero De Cunzo, fotografo e docente di Fotografia d’ambiente e paesaggio all’Accademia di Belle Arti di Napoli.

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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