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Aquaman: James Wan porta i cinecomic DC verso l’abisso?

Diretto da un esperto del genere horror come James Wan, Aquaman sa essere tanto maestoso ed epico per le sue splendide scenografie ed effetti speciali quanto avvilente per il suo umorismo fuori posto che sta cominciando davvero ad infettare anche i cinecomic di casa DC

Non è solo il primo live-action stand-alone in assoluto dedicato al supereroe apparso per la prima volta sui fumetti nel 1941 grazie a Mort Weisinger e Paul Norris: Aquaman era ed è atteso da molti appassionati del genere per capire quanto sia ancora rispettata la linea della famiglia Snyder nella saga, se i titoli di produttore esecutivo per Zack e Deborah contino davvero qualcosa o sono solo simbolici, o peggio ancora, uno specchietto per le allodole per convincere qualche fan deluso dalla pessima gestione della Warner Bros a venire comunque al cinema. Timori che, purtroppo, si sono rivelati in parte fondati, ma andiamo con ordine.

Dopo gli eventi della formazione della Justice League, e della sconfitta di Steppenwolf, una nuova guerra minaccia la Terra, anche se il pericolo stavolta viene dall’interno, o meglio, dal profondo.
Re Orm di Atlantide (Patrick Wilson) vuole dominare la superficie, sia per vendicarsi dei danni causati negli ultimi secoli all’ambiente marino da parte degli esseri umani, ma anche perché il regno sembra ormai esposto e sotto attacco. Mera (Amber Heard) decide di convincere una volta per tutte Arthur Curry (Jason Momoa) a reclamare il suo legittimo ruolo, in quanto primogenito della vecchia regina Atlanna (Nicole Kidman), la cui storia viene raccontata, con più flashback, all’inizio e durante il film. Aquaman accetterà finalmente il suo destino?

Aquaman 01

Cosa funziona in Aquaman

Un cast superbo, quello di Aquaman, e il primo ad affascinare è senza dubbio Patrick Wilson nel ruolo di Re Orm. Non è la versione più tetra e cinica che abbiamo finora conosciuto, tra fumetti e animazione, di Ocean Master, ma rispetto agli altri personaggi è quello che si avvicina di più allo stile che Zack Snyder ci aveva trasmesso prima dei fatti ben noti. Ottima, ma non eccezionale, la caratterizzazione di Yahya Abdul-Mateen II per Black-Manta: forse siamo troppo abituati a quella di Young Justice, la serie animata che gli ha dato finora maggior risalto e giustizia, a partire da un’armatura marina esteticamente perfetta. Qua, oltre ad un’uniforme così così, lo vediamo più emotivo del previsto, mentre viene bene espressa la sua determinazione, la sua forza e soprattutto la sua grande intelligenza, capace di rivoluzionare al meglio la tecnologia atlantidea.

Applausi pure per Willem Dafoe e Dolph Lundgren, due attori iconici che conosciamo da decenni, e che hanno lasciato la loro personale, ed epica, impronta, sul film, nonostante il poco tempo assegnatogli (soprattutto il secondo). E parte di questo merito va anche ai loro grandi doppiatori, Ennio Coltorti e Alessandro Rossi, capaci di “anticipare la loro presenza sullo schermo”. Un cast vocale di altissimo livello, diretto dal veterano direttore di cinecomic della DC Marco Mete, che vede oltre a loro Francesco De Francesco, Francesca Manicone (già sentiti in Justice League), Chiara Colizzi e Gabriele Sabatini.

Maestosa e poetica la rappresentazione di Atlantide, fedele ai fumetti che finora l’hanno raccontata, il perfetto connubio tra mitologia e fantascienza, così come è fortemente mostrato (e già ingiustamente screditato) il messaggio ambientalista che ricorda a tutti quanto l’essere umano abbia inquinato i fondali marini nel corso dei secoli.
Se in Justice League avevamo solo una breve parte in stile Signore degli Anelli, in Aquaman le scene sono maggiori e più durature (anche se non sarebbe mai male abbondare ancor di più in questi frangenti), con una serie di battaglie epiche segnate da armature classiche luccicanti, animali marini realmente esistenti ma anche tantissime creature estinte, mitologiche e fantasiose. Sono momenti che scaldano il cuore, fanno salire l’adrenalina, così come la scena dei Trench sulla barca ci regala il genere horror tanto caro a James Wan. Peccato che, oltre ad essere pochi, sono anche pieni di imperfezioni…

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Perché non guardare Aquaman

Come affermato all’inizio, i timori si stanno rivelando fondati: in Aquaman vediamo non solo dell’ironia da due soldi (la scena del selfie…) ma soprattutto fuori posto. Quei momenti che vorrebbero essere comici per smorzare i toni sono il più grande danno che la Disney ha fatto finora alla Marvel, e a quanto pare si sta attuando anche alla DC. I produttori sperano così di attirare più pubblico, soprattutto quello adolescenziale che per principio non vuole prendere sul serio mai nulla, ma tutto questo toglie, o offusca, i toni adulti, la filosofia, e i brividi di adrenalina e commozione che dovrebbe trasmetterti una lotta eroica fantasy.

Non c’è dunque giustizia per il Re dei Mari: se la serie animata i Superamici lo ha etichettato per anni come uno sfigato (per via di quei assurdi disegni e sceneggiature politicamente corrette fino al midollo) James Wan ce lo mostra in troppe occasioni come un “cazzone”. Magari la maturazione arriverà nei prossimi capitoli, ma più probabilmente no: se il film come prevedibile avrà successo di pubblico, verrà confermato questo e non il vero Aquaman, quello disposto a tagliarsi di netto un braccio pur di salvare la propria famiglia (vedasi episodio “Il nemico degli abissi” del 2001)

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Altro neo non da poco: abbiamo elogiato le armature Classiche degli abitanti di Atlantide, che in alcuni casi ricordano parecchio quelle dei Cavalieri dello Zodiaco (ma non c’è nulla di male, visto che appunto tutto nasce dalla mitologia) mentre alcune delle più moderne non convincono molto: troppo simili non solo a tute spaziali, ma anche a dei cosplay a basso costo.

Si pensava che dopo Justice League il meglio doveva ancora venire, ma ora il futuro è molto meno roseo.
Shazam, o meglio, il Capitan Marvel della DC Comics difficilmente ridarà quel tocco di maturità all’Universo trattandosi già di suo di un supereroe per metà bambino. Possiamo sperare che Wonder Woman 84, al momento l’unico altro film sicuro di vedere il buio del grande schermo, possa non solo non contraddirsi con quanto raccontato prima da Snyder e Patty Jenkins, ma che possa far ritrovare l’epicità e la drammaticità presenti nel primo e nei precedenti capitoli (eccetto Suicide Squad).

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Aquaman di James Wan sarà al cinema in Italia a partire da martedì primo gennaio 2019.

Regia: James Wan Con: Jason Momoa, Amber Heard, Willem Dafoe, Yahya Abdul-Mateen II, Temuera Morrison, Nicole Kidman, Patrick Wilson, Dolph Lundgren Paese: USA, Australia Anno: 2018 Durata: 143 min. Distribuzione: Warner Bros

 

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